Palmi (RC), il movimento politico Con-senso Democratico presenta interpellanza su testamento biologico

"Quando si parla di Testamento Biologico sembra quasi far riferimento ad una entità misteriosa. Ed invero, l'istituto di cui ci siamo occupati, e che grazie ai consiglieri Ranuccio, Frisina e Boemi sarà oggetto di discussione del prossimo consiglio comunale, non è stato finora completamente disciplinato né sotto l'aspetto per così dire sanitario, né sotto l'aspetto giuridico. E' quanto si legge nella nota del movimento politico Con-senso Democratico.

"Afferendo comunque, il c.d. Testamento Biologico, ad alti principi e strettamente personali valori, siamo ben consapevoli di avere a che fare con un tema che pur avendo ben poco di politico in senso stretto, ha, invece, il fascino di quelle argomentazioni, di quelle vicende, che stuzzicano e interrogano la coscienza critica di ognuno di noi. Non avendo pertanto alcuna velleità di affermare nuovi dogmi, si vuole semplicemente portare all'attenzione della cittadinanza una tematica importante e sempre più attuale. La proposizione dell'interpellanza, infatti, servirà ad elevare la trattazione sul Testamento biologico agli scranni di Palazzo San Nicola, fungendo, si spera, da imput per la istituzione appunto del registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Tale approvazione pertanto, significherebbe, per la nostra comunità, compiere un importante passo in avanti nell'ottica di offrire ai nostri concittadini il più ampio margine di manovra nell'ambito delle libertà individuali giuridicamente riconosciute; anche in un campo così delicato come quello di cui stiamo parlando".

Ecco di seguito il testo dell'interpellanza.

Premesso che :
-L' art. 32 della Costituzione italiana, al comma 2, così recita : "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."
- La libertà riconosciuta ad ogni singolo essere umano consente a questi di autoderminarsi liberamente e coscientemente –nei limiti previsti dalla legislazione vigente- anche con riferimento ai trattamenti sanitari cui essere sottoposto, nonché a determinati atti dispositivi del proprio corpo.
- la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (L. 28 marzo 2001, n.145) di Oviedo del 1997 stabilisce che "i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione".
- Il Codice di Deontologia Medica, in aderenza alla Convenzione di Oviedo, afferma che il medico dovrà tenere conto delle precedenti manifestazioni di volontà dallo stesso.
- Non vi è, ad oggi, una normativa giuridica che disciplini complessivamente e dettagliatamente l'istituto de quo, nè tantomeno alcuna norma che specificamente facoltizzi o vieti la possibilità che una persona possa impedire di vedersi sottoposto a trattamenti sanitari comunemente individuati come "accanimento terapeutico".
- In tale contesto di non assoluta chiarezza giuridica, comunque, è lecito e legittimo che un soggetto possa disporre in tal senso.
- La materia di cui si discute non ha caratterizzazione politica alcuna, ma implica esclusivamente scelte e determinazioni personali e morali che attengono alla sensibilità di ciascuna personalità.
- Che la materia del c.d. Testamento Biologico ha, oltre che estrema rilevanza sanitaria, dei corollari non secondari di natura religiosa e soprattutto giuridica.

Considerato ancora che : Per Testamento Biologico (o Dichiarazione Anticipata di Trattamento), si intende l'espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.
- Redigere un testamento biologico, quindi, significa decidere quali trattamenti sanitari si intende o non intende accettare nel momento in cui questi trattamenti siano necessari e il soggetto non sia più capace di autogestirsi o in grado di intendere e di volere.
- Con la stessa dichiarazione, inoltre, ci si potrebbe pronunciare in merito alla possibilità di voler donare i propri organi (nei termini di legge).
- Già diversi comuni hanno provveduto alla istituzione di un Registro che possa contenere ufficialmente tali solenni Dichiarazioni.
- Che in qualsiasi momento il dichiarante potrà revocare il deposito del proprio testamento biologico, nonché rettificarlo in ogni sua parte.
Tutto ciò premesso, i consiglieri Giuseppe Ranuccio, Pasquale Frisina e Salvatore Boemi
Interpellano
Le S.V., per quanto di loro competenza, per aprire una dibattito su tale delicata e ostica tematica, e conoscere se è intenzione di questa amministrazione procedere alla istituzione del registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (testamento biologico)