Palmi (RC), svolto seminario su rischi ed opportunità della città metropolitana

Domenica scorsa 25 gennaio 2015, a Palmi nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso, il Circolo Armino ha organizzato un secondo dibattito pubblico sulla città metropolitana, invitando a discuterne alcuni dei massimi esperti calabresi nei settori della mobilità, della pianificazione urbanistica e del diritto costituzionale: i professori Domenico Gattuso, Alberto Ziparo e Antonino Spadaro. A due anni di distanza dal primo incontro promosso dalla stessa associazione molte cose sono cambiate. Lo scorso anno è intervenuta la legge 56 che ha preso il nome dal sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Graziano Del Rio. E dal primo gennaio di quest'anno sono entrate in funzione ben 8 delle 10 città metropolitane previste dalla stessa legge. Fanno eccezione Venezia commissariata dopo gli scandali delle tangenti al Mose e Reggio Calabria per la quale già la legge Del Rio aveva previsto una partenza ritardata alla scadenza naturale degli organi della provincia ovvero entro trenta giorni dalla decadenza o scioglimento anticipato degli stessi. Dunque, ha osservato il coordinatore del Circolo Armino, Pino Ippolito, se il presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, sentisse il bisogno di dimettersi per accelerare un cambiamento che non è più arrestabile, un tale gesto di responsabilità ci metterebbe più rapidamente al passo con le altre città metropolitane.
Il prof. Antonino Spadaro, docente di Diritto Costituzionale all'Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha illustrato i contenuti della legge indicando i non pochi profili di incostituzionalità che la stessa, a suo dire, presenterebbe. A cominciare dalle Province, ente di rilevanza costituzionale, che formalmente non vengono abolite ma sono sostanzialmente svuotate di funzioni e di competenze con legge ordinaria. Inoltre, violando l'art. 3 della Carta europea delle autonomie locali, la legge n. 56/2014 prevede che l'elezione del Sindaco metropolitano venga affidata in via automatica ai soli residenti nel Comune capoluogo, ossia ad una minoranza dei cittadini residenti nella città metropolitana. Reggio, infatti, coi suoi 184.937 abitanti, rappresenta il 33,6% della popolazione residente nell'area.

Il prof. Alberto Ziparo, che insegna Tecnica e Pianificazione Urbanistica all'Università di Firenze, ha richiamato l'attenzione del pubblico sulla conservazione del paesaggio, quale elemento fondante di una strategia urbanistica di lungo respiro per la città metropolitana di Reggio, ed ha identificato per la Piana, in particolare, la vocazione di parco agricolo-ambientale e culturale. In un breve passaggio sul PSC recentemente adottato dal Comune di Palmi ne ha rimarcato l'assoluta incongruenza con le necessità del territorio e con la stessa legge urbanistica regionale. A Palmi, ha detto Ziparo, ci sono 12.000 stanze, 750 edifici vuoti; lo sperpero di nuovo suolo agricolo è del tutto irrazionale. Concludendo il suo intervento ha proposto l'istituzione di un forum permanente dei cittadini, dei movimenti e delle associazioni della provincia per proseguire la discussione ed affrontare i tanti nodi che la futura città metropolitana porta con sé.

Il prof. Domenico Gattuso, docente di Ingegneria dei Trasporti all'Università Mediterranea di Reggio, ha ricordato come tra le funzioni fondamentali assegnate dalla legge alla città metropolitana figuri la promozione e la gestione dei servizi pubblici di interesse generale, tra i quali in particolare quelli della mobilità e viabilità. Ha posto l'accento sulla necessità di puntare alla realizzazione delle piccole opere per una mobilità eco-sostenibile, in controtendenza con la politica nazionale delle grandi opere che ha prodotto disastri ambientali e l'enorme sperpero di denaro pubblico. Richiamando l'importanza dello sviluppo delle linee ferroviarie regionali, ha denunciato come i fondi inizialmente stanziati per il ripristino della linea Palmi-Gioia Tauro (ex Calabro-Lucana) siano stati dirottati al potenziamento delle stazioni per le autolinee.

Al dibattito che è seguito alle relazioni hanno preso parte molti cittadini, che hanno gremito la sala della Società Operaia di Mutuo Soccorso.