Gioia Tauro (RC), svolto corso di formazione esecutori manovre salvavita pediatriche per laici

Ottima riuscita del corso di manovre salvavita pediatriche, che si è svolto, presso la sede del Comitato Locale di Croce Rossa di Gioia Tauro, nella giornata di oggi.

Il corso, rivolto alla formazione di laici, ha visto la presenza di ventisei partecipanti, ai quali, a superamento delle prove teorico-pratiche conclusive, è stato rilasciato apposito attestato di Esecutore di manovre salvavita pediatriche.

La certificazione rilasciata, ben lungi dal qualificarsi alla stregua di un qualsiasi altro documento di tipo burocratico convenzionale, è connotato, sotto il profilo sostanziale, da un significato ben più pregnante e considerevole, poiché testimonia l'acquisizione, da parte di coloro cui è stato rilasciato, delle informazioni e dei rudimenti essenziali ad un intervento sui lattanti e sui bambini che ne abbiano la necessità.

E' una sorta "patente del primo soccorso pediatrico" sul lattante e sul bambino, valevole spesso a salvare la vita ai piccoli che, non di rado, nel corso delle più comuni e banali attività quotidiane,"inciampano" in fenomeni di ostruzione delle vie aeree.

L'attività degli istruttori CRI che hanno formato i laici partecipanti (Angela Spanti, volontaria del Comitato CRI ospitante ed anche responsabile del corso, Carmelo Prete, Luciana Cuzzocrea, Francesco Antonio Iaquinta ed Elisabetta Stomeo, volontari provenienti da altri e diversi Comitati CRI della regione appartenenti alla task force della Calabria) si è, appunto, concentrata su un profilo più squisitamente pratico, tale da consentire l'assistenza ai piccoli che ne abbiano bisogno, fornendo ai corsisti le nozioni essenziali che gli consentano di riconoscere lo stato di incoscienza, giungendo fino all'insegnamento delle manovre da compiere nel caso di arresto cardiaco, in attesa dell'arrivo dei soccorsi medicalizzati. E' stato anche affrontato il tema del "sonno sicuro", ovvero le dieci regole da rispettare a tutela del sonno dei nostri bambini, per ridurre od evitare la cosiddetta sindrome della "morte da culla".

La giornata ha acquisito il consenso unanime dei partecipanti, che ne hanno riconosciuto l'importanza e l'efficacia.

Di questo i volontari CRI gioiesi esprimono grande compiacimento, poiché è evidente che la cultura del soccorso e della tutela della vita sta diffondendosi tra la popolazione locale, che sempre di più avverte la necessità di acquisire le conoscenze ed informazioni fondamentali per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza.

"L'attività del volontario di Croce Rossa – spiega il Presidente del Comitato Locale di Gioia Tauro, Fabio Serpico - è un'attività multiforme, che mira a fornire alla società in cui opera un contributo fattivo, per migliorarne la qualità della vita. Il corso di oggi, che è soltanto uno dei tanti organizzati dal Comitato CRI che mi onoro di presiedere, è uno dei diversi modi in cui la Croce Rossa, attraverso la rete sinergica dei tanti volontari che la compongono, si adopera per aiutare il prossimo. L'attività odierna - che verrà ripetuta a breve, stante l'alto numero delle richieste - è un evento formativo, teso a diffondere tra i partecipanti quelle conoscenze che consentano, ove ve ne sia la necessità, agli uomini di aiutare gli altri uomini (nel caso specifico, bambini e lattanti, in modo principale e diretto, ma indirettamente anche le loro famiglie). E' uno dei compiti fondamentali cui la CRI ispira la propria azione, sulla base del principio di umanità che orienta il nostro operato e ci impone di prestare attenzione a tutte le situazioni di sofferenza e necessità. L'esperienza svolta fino ad oggi – continua Serpico – mi dà certezza che questo corso altro non è che un piccolo, ulteriore ed importante tassello che i volontari del Comitato CRI di Gioia Tauro hanno fissato nel ben più grande disegno di volontariato che hanno sposato, consistente in un'azione incisiva e variegata, protesa a vantaggio del prossimo e di coloro che versino in stato di difficoltà di qualsiasi genere".