Reggio, a rischio “Piano della Mobilità”? Arena: “Finito tempo sciacallaggio politico”

arenaconf20dicdi Simone Carullo - "In questi anni abbiamo assistito ad una attività di sciacallaggio sui problemi di Reggio, uno sciacallaggio che ha pesato molto sulla città, e quindi è ora di finirla realmente. Noi del centro destra abbiamo nel nostro dna la città innanzi tutto, lo abbiamo dimostrato per decenni, anche quando abbiamo governato, occorre dunque che chi auspica una normalizzazione dialettica poi sia conseguenziale con quello che dice. Credo che sul passato si sia speculato oltremodo, non c'è più nulla da speculare. E' finito il tempo dello sciacallaggio politico".

Il pretesto per la puntualizzazione di Demi Arena nella conferenza stampa odierna presso l'aula consiliare della Provincia, è il racconto dell'iter che avrebbe portato i fondi stanziati dalla giunta regionale uscente per il cosiddetto "Piano della Mobilità", fondi che secondo l'ex assessore regionale rischierebbero di andare persi se l'attuale amministrazione comunale non se ne facesse carico. Una rivendicazione, l'ennesima, di quanto fatto in passato, che porta l'ex assessore regionale, nonché già ex sindaco di Reggio, a recriminare ancora una volta su quel passaggio che, nel bene o nel male, potremmo definire epocale per la nostra città: il commissariamento comunale.

"I due anni di commissariamento hanno determinato una stasi non legata alle persone, ma allo strumento", spiega Arena, nonostante nelle sue parole non tardi a trasparire ancora bruciante l'amarezza per lo scioglimento della sua amministrazione, oltreché l'assoluta convinzione che sia stata una decisione non solo immotivata, ma altresì pilotata. Afferma infatti: "...sappiamo ormai chi l'abbia voluta, chi l'abbia determinata, tuttavia noi guardiamo avanti. Adesso urge riportare tutto in uno stato di normalità, ma il mandato elettorale impone agli amministratori a fine mandato di presentare il conto, fare i bilanci, questa è una necessità che io ho sentito di dover concretizzare con questo incontro, al quale ho invitato anche i consiglieri comunali del centro destra in modo da sollecitarli a controllare che le opere messe in cantiere dalla giunta regionale vengano realizzate. Occorre che si sappiano quali siano le risorse che sono state stanziate per la città di Reggio Calabria e occorre che a tutti i livelli, le associazioni dei cittadini, le associazioni di categoria, gli amministratori locali, i rappresentanti dei partiti, possano avere gli elementi per controllare che queste risorse vengano spese e intervenire nei centri di responsabilità quando invece queste rischino di essere perse".

Il Piano della Mobilità è il tema oggetto di discussione, 630 milioni di euro attinti da fondi comunitari e stanziati per un parco di "opere strategiche"(tra cui la Piattaforma della Mobilità, il Ponte sul Torrente Gallico, il Ponte sul Calopinace ecc.) che avrebbero dovuto favorire la viabilità a Reggio Calabria. Opere delle quali – sempre secondo l'ex assessore del cdx – avrebbe dovuto occuparsi la terna commissariale: "Ma secondo i commissari – continua Demi Arena – nulla era prioritario se non far passare quei diciotto mesi e garantire i servizi essenziali, servizi che come sappiamo non sono stati garantiti".

Ciò nondimeno, le opere previste dal Piano della Mobilità, rifinanziate ed inserite nella nuova programmazione potrebbero essere realizzate dalla nuova giunta comunale se solo lo volesse, è quello che sostiene e che chiede Demi Arena, il quale spiega: "Fare gli amministratori è questo: uno scambio del testimone dove l'uno prosegue l'opera dell'altro". Una provocazione, forse qualcosa in più, ma è comunque un modo per Demi Arena di offrire alla città il suo "modesto contributo", come lui stesso lo ha definito.

"I documenti parlano in maniera chiara, inequivocabile – continua l'ex assessore -. Spiace quindi verificare che l'amministrazione comunale abbia avuto informazioni errate e si sia espressa in maniera non aderente ai fatti, ai documenti, ai numeri. Io polemiche non ne faccio, non ne ho mai fatte, le ho sempre subite; però non permetto che si giustifichino le proprie inadempienze con riferimenti al passato. Bisogna pensare ai cittadini, i quali però devono fare autocritica".

Il riferimento è alla passività con la quale i reggini avrebbero, secondo Arena, accettato e subito il commissariamento e gli attacchi alla città.

Infine conclude: "Il credito che si è dato al cambiamento è ormai esaurito, ora si aspettano risposte, quindi buon lavoro..."

Comunque la si voglia vedere, vige in città il martirio della verità.