Reggio, il Comune si apre al Terzo Settore per costruire un Welfare di comunità

assembleaterzosettore20dicdi Valeria Guarniera - Senza cuore Reggio muore. Sono passati poco più di tre anni dal 21/09/2011, giorno in cui i rappresentanti del mondo del Terzo Settore entravano a forza dentro la sede del Consiglio Comunale per chiedere – e per pretendere – il giusto e legittimo riconoscimento dei diritti. Tre annidi lacrime e sangue vissuti sulla pelle delle persone più deboli, gli ultimi, quelli di cui troppo spesso ci si dimentica. Stremati – guidati da Luciano Squillaci, portavoce provinciale del Forum del Terzo Settore – parlavano di "morte clinica dello stato sociale", di abbandono e diritti negati. "Senza cuore Reggio muore" era lo slogan di quella imponente manifestazione cittadina che in pochi hanno dimenticato. E di cuore e di speranza ha parlato oggi Squillaci, alla prima assemblea cittadina del volontariato e del Terzo Settore, diretta dal Presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino, con la partecipazione del Sindaco, degli Assessori, dei Consiglieri comunali, del Dirigente del Settore e dei Funzionari responsabili dei servizi alla persona. "Ringrazio la nuova Amministrazione per questo momento di ascolto che per noi è basilare e segna una strada nuova" – le parole di Squillaci. Una svolta, verrebbe da dire usando un termine ormai caro a molti. Sicuramente un segnale, forte, inequivocabile di attenzione e volontà al dialogo: le porte del Comune, dopo anni di chiusura, tornano ad aprirsi alla cittadinanza. "Siamo onorati di riassumere il ruolo di cittadini che abbiamo sempre preteso – ha continuato Squillaci – dobbiamo condividere un'idea nuova di città, attraverso un nuovo patto che imponga di non lasciare indietro nessuno. E' solo grazie al mondo del volontariato se ancora possiamo parlare in termini di speranza – ha sottolineato – crediamo che ancora oggi sia possibile coniugare i verbi al futuro".

Un'assemblea importante, quella che si è svolta presso Palazzo San Giorgio. Un'occasione per i tanti rappresentanti del mondo del volontariato e del Terzo Settore per ribadire le loro necessità, partendo dalle perplessità e problematiche derivanti dagli anni del commissariamento, con lo sguardo rivolto al futuro. E ancor prima al presente. Tre minuti a testa per portare all'attenzione dell'Assessore alle Politiche Sociali, Giuseppe Marino e a tutti i componenti del Consiglio, le varie emergenze che hanno messo Reggio letteralmente in ginocchio. Quei servizi minimi essenziali, ancora purtroppo non garantiti. Si è parlato di "bisogno di recuperare il senso del bene comune" e della necessità di fare rete perché "il tutto è molto di più della somma delle piccole parti".

Ascolto reciproco, dialogo basato sulla verità dei fatti. L'Assessore Giuseppe Marino non nasconde la sua gioia nel vedere l'Aula Consiliare "piena di gente che ogni giorno si spende per il bene di questa città, per il benessere di chi la abita". L'intenzione – a trenta giorni dall'insediamento della Giunta - è quella di trasformare le parole in fatti. Dare un seguito alle promesse fatte in campagna elettorale. "Ho voluto fortemente quest'incontro – ha sottolineato Marino – per dare un segnale importante sul piano metodologico: vogliamo essere concreti, pratici, operativi. Dobbiamo costruire un welfare di comunità, in cui ciascuno si assume le proprie responsabilità, mettendosi in rete. Quest'assemblea – ha continuato – è la prima tappa di un lungo percorso". Si è parlato di riattivazione delle consulte, della necessità di relazionarsi costantemente con le altre realtà istituzionali: "Il dialogo che già abbiamo intrapreso con altre realtà - come il Tribunale, l'Azienda Sanitaria, la Casa Circondariale, l'Università – continuerà a darà i suoi frutti. Fondamentale – ha ribadito – interloquire da subito con il Governo regionale: chiediamo che la programmazione regionale parta dal basso, nel segno di un welfare partecipato e pianificato". E poi i sussidi, "strumenti che ci consentiranno di dare risposte a quell'onda di povertà . Ciò che stiamo pagando – ha spiegato Marino – è il frutto della politica del passato. Noi ci impegniamo a ridurre le imposte. La strada è tutta in salita, serve procedere in gruppo, uniti"

La partecipazione dei cittadini è la nostra stella polare. Le parole del Sindaco Falcomatà, in conclusione all'Assemblea, non lasciano dubbi: "I cittadini vogliono – e devono – partecipare. Le porte sono aperte. Firmiamo un patto e ognuno dovrà fare la sua parte, quello vincente è il lavoro di squadra". Parla di percorso comune il Primo Cittadino, fatto di richieste ma anche di proposte, di speranza e fiducia nelle istituzioni: "Dialogo significa parlare, così come stiamo facendo adesso – ha sottolineato Falcomatà – in tanti invece di venire qui, a fare presenti i loro problemi, preferiscono farsi strumentalizzare da alcuni giornali, attraverso una comunicazione a mezzo stampa che secondo me non è corretta". Esorta i cittadini a bussare alla sua porta, a proporre soluzioni, a cercare punti di incontro: "Ci sono da recuperare tredici anni di sordità politica, di inefficienza, di indifferenza ai reali bisogni dei cittadini, che sono persone prima di tutto e vanno portate fuori dalle categorie. Noi stiamo dando segnali importanti: il Consiglio comunale in diretta streming, l'adesione alla carta di Avviso Pubblico, l'assemblea di oggi. Sono i primi passi, è passato solo un mese. L'emergenza è totale – ha concluso – e quello che abbiamo intrapreso è un percorso lungo che richiede pazienza. E fiducia"