Anche a Reggio la raccolta firme del Movimento 5 Stelle per dire "no" all'Euro

Continua anche a Reggio Calabria la raccolta firme, in piazza, del Movimento Cinque Stelle per il referendum di indirizzo sull'euro. "Come cittadini, ancor prima che come attivisti" - comunica il meet up Reggio 5 Stelle – Amici di Beppe Grillo - "pretendiamo che a tutti sia data la possibilità di esprimersi sulla moneta unica che tanto sta penalizzando la nostra economia e la struttura economica e industriale del nostro Paese", dicono dal meet up reggino. Si tratta – spiegano gli attivisti – di un percorso lungo che parta dalla raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che permetta di indire un referendum consultivo sull'euro, ma "al contempo – dicono dal movimento - spieghi i guasti che l'adesione alla moneta unica e al sistema che presuppone ha portato al nostro Paese". Contrariamente a Francia, Olanda, Irlanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, affermano gli attivisti "i cittadini italiani non hanno mai potuto esprimersi riguardo la moneta unica". Una mutilazione della democrazia che per il meet up reggino forse nasconde la paura che dai cittadini italiani arrivi un netto rifiuto delle scelte di politica economica e monetaria degli ultimi decenni. "Ci è sempre stato detto che quella dell'euro era una scelta obbligata – aggiungono gli attivisti – ma Gran Bretagna, Svezia e Danimarca dimostrano il contrario. Questi Paesi hanno deciso di mantenere le loro valute pur rimanendo all'interno dell'Unione Europea". Per altro – dicono a continuazione i pentastellati reggini – "è ancora tutto da dimostrare che l'adesione all'Unione europea porti benefici economici e finanziari ai singoli paesi, non a caso Svizzera e Norvegia sono rimaste fuori dall'Ue senza che questo abbia per nulla danneggiato la loro economia". Per gli attivisti del meetup reggino "oggi è sempre più evidente come una moneta unica avvantaggi la Germania ed il suo surplus commerciale e penalizzi i paesi periferici come il nostro. I quali, in assenza dell'aggiustamento dei cambi tra valute diverse, accumulano un gap di competitività che si fa pagare ai lavoratori con la riduzione delle retribuzioni e delle garanzie sindacali, come dimostrano le controriforme del lavoro degli ultimi vent'anni culminate nello scandaloso job's act". Per questo – concludono gli attivisti reggini "anche sabato 20 dicembre saremo in piazza per raccogliere firme e discutere con i cittadini. Per chiedere l'introduzione di un referendum consultivo servono 50mila firme, ma con il sostegno dei cittadini vessati da scelte di fondamentale importanza su cui mai hanno avuto la possibilità di esprimersi all'indirizzo del governo vogliamo mandare un segnale politico chiaro, raccogliendone il maggior numero possibile. Dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 saremo in piazza Camagna a Reggio Calabria per portare avanti questa battaglia".