Reggio: la corsa a ostacoli dell'Atam per evitare il fallimento

confatam19dicdi Lavinia Romeo - Non è bastata la prima boccata d'ossigeno, con il riconoscimento dei 10 milioni di euro da parte della Regione Calabria, a tranquillizzare l'amministratore unico Antonino Gatto circa le sorti dell'azienda Atam.

"Questi milioni - dice Gatto - potranno diventare certi ed esigibili solo dopo un iter che è appeso alla valutazione di due Ministeri, ma a fronte di questo ammontare - continua - grava sulle spalle dell'ATAM una montagna di debiti, di circa 30 milioni di euro".

E' nella sede reggina di Confindustria che l'amministratore di Atam rivolge il suo ulteriore appello affinché si scongiuri il fallimento della storica azienda, presenti al tavolo insieme a Gatto, il Presidente del Collegio Sindacale di Atam Franco Perrelli e Valerio Berti, Vice Presidente vicario di Confindustria.

Per Gatto, l'azienda naviga ancora nelle stesse acque melmose ed agitate di qualche anno fa "anche se - afferma - adesso alcune cose stanno cambiando".

Per queste ragioni, l'amministratore dell'azienda reggina di trasporto pubblico, chiede che continui l'impegno da parte di Palazzo San Giorgio. Il Comune di Reggio Calabria ha manifestato la sua volontà di ricapitalizzare, per quanto possibile, l'azienda "ma - continua Gatto - ci rendiamo conto delle difficoltà che il bilancio comunale presenta in questo momento, per cui noi chiediamo al consiglio comunale di farsi carico, in tempi brevi, della modifica dell'art. 7 dello Statuto, perché questa modifica renderebbe possibile la ricapitalizzazione dell'azienda ad altri soggetti, come un azionariato diffuso o a qualche altro ente pubblico, nel caso in cui il Comune non fosse in grado di garantire il minimo di capitale sociale richiesto dal Codice Civile".

Permane inoltre la situazione di grave disequilibrio dei conti dell'azienda: "Si palesa una necessità di intervento nelle modifiche di bilancio - dichiara Gatto - perché a fronte di circa 22 milioni di crediti iscritti al bilancio, il collegio sindacale, chiedeva di considerarne inesigibili molto più della metà, dalla verifica del passivo ci siamo resi conto che la situazione andava sottoposta alla verifica dei magistrati".

Il soggetto terzo in atto in questa battaglia per la sopravvivenza di Atam, sono i creditori: "Qualcuno deve rinunciare a qualche cosa - continua Gatto - perché se l'azienda dovesse fallire si perderà tutto. Qualche creditore sta diventato creditore ostile - dice - ma questo è un ostacolo che dobbiamo superare".

Entro il 18 febbraio, data stabilita dal Tribunale di Reggio Calabria per la decisione sul fallimento, la municipalizzata reggina dovrà mettere in campo un concreto piano di risanamento "per quella data - conclude - dobbiamo portare delle proposte e degli esiti convincenti per il Tribunale, e accordarci sulla omologazione del piano, con una proposta sostenibile, che porti una riduzione dei costi e un aumento dei ricavi".

Da soggetto coinvolto nella vicenda, il Comune di Reggio Calabria ha chiesto di avviare un'indagine conoscitiva ed un'azione di responsabilità nei confronti della precedente amministrazione Atam. L'incarico è stato conferito ad un'azienda di revisione internazionale, e dall'esito di questi accertamenti, il "socio" Comune, potrà, eventualmente, fare richiesta di risarcimento nei confronti dei precedenti amministratori".

L'appello di Atam non si rivolge solo alle forze politiche, ma anche ai cittadini, perchè del "miracolo" della sopravvivenza dell'azienda, non ne usufruiranno solo le 300 famiglie di lavoratori coinvolte, ma l'intera città, che merita un sistema di trasporti pubblico vivo ed efficiente.

"Questa è un'azienda che tutti devono sentire propria, la situazione ancora si può risollevare - spiega Franco Perrelli - ma la modifica all'art. 7 dello Statuto comunale è un'azione che va fatta in tempi celeri".

Oltre al parternariato diffuso, per garantire il futuro di Atam c'è bisogno di una trattativa seria con i creditori, specie i creditori "grossi": "Con l'intervento del Comune - dice Valerio Berti - ci può essere la possibilità per l'azienda di chiudere alcune partite, perché, se Atam fallisce, si tira dietro non solo il Comune, ma l'economia di tutto il territorio".