Reggio Città Metropolitana, la Cgil: “Sì al dialogo con tutti gli enti coinvolti. E’ fondamentale l’uso corretto dei Fondi Ue”

"La CGIL del Comprensorio Reggio C.-Locri, adesso che a Reggio Calabria finalmente è ritornata la funzione politica di Governo della città, alla luce dei parametri esistenti, assolutamente deficitari per le casse comunali e pesantissime per le tasche dei cittadini e che saranno ulteriormente intaccati dai tagli previsti dalla prossima Legge di Stabilità, ritiene assolutamente indispensabile poter sfruttare l'opportunità legata all'utilizzo ottimale dei Fondi Europei. Proprio a tal proposito siamo d'accordo con il nuovo Presidente della Giunta Regionale, circa la necessità urgente di rivisitazione dell'intero assetto della programmazione 2014-2020 con il coinvolgimento di tutte le componenti della società Calabrese. Alla luce di quanto predisposto dalla Programmazione 2014-2020, dove tra l'altro si è proceduto a una vera e propria cancellazione dell'intero territorio Reggino e della fascia Ionica in particolare, noi pensiamo che vada perseguita una concreta accelerazione sul versante delle attribuzioni di "Reggio Calabria città metropolitana", perché riteniamo che i tempi previsti dalla Legge Istitutiva, allungati per le note vicende Commissariali, nei fatti e nella sostanza, lasceranno Reggio e il suo territorio scoperti su risorse indispensabili per lo stesso ordinario e quotidiano iter amministrativo. A nostro avviso occorre quindi, modificare i tempi della Legge per la città Metropolitana e allo stesso tempo procedere verso una ricognizione di necessità dove far rientrare progetti di conversione del territorio strettamente collegati a quanto richiesto dalla Comunità Europea e che, essendo risorse aggiuntive e specifiche, potranno segnare un vero cambiamento verso quel progresso e sviluppo che anche questa terra merita. Alla Regione, alle Istituzioni Locali (Comune e Provincia) e a tutti i Comuni che gravitano dentro il possibile perimetro della Città Metropolitana, chiediamo uno sforzo, anche culturale, che sia all'altezza della sfida. Non attardiamoci verso la rincorsa del particolare; al contrario, privilegiamo, nel rispetto delle specifiche prerogative, tutte quelle forme di aggregazione che siamo in grado di portare contributi positivi e complessivi all'intero territorio". La CGIL chiede quindi l'apertura di un dialogo offrendo la propria disponibilità e il proprio contributo.