Parte da Reggio la nuova stagione del movimento antiracket ed antiusura.

Una nuova stagione di lotta alle infiltrazioni mafiose in difesa dell'economia nazionale. Ma partendo da una "Rifondazione del movimento antiracket e antiusura", tema per il quale si è discusso nel corso della Conferenza regionale, svoltasi nell'aula biblioteca della Provincia e promossa da - Sos Impresa – Rete per la legalità, ( associazione antiracket ed antiusura promossa da CONFESERCENTI RC) in collaborazione con LIBERA. Diverse sono state le questioni messe sul tappeto e che stanno animando in questo ultimo periodo tutte le realtà italiane del movimento antiracket ed antiusura. E tante le proposte, in particolar modo quelle scaturite nel corso dell'assemblea nazionale dell'ottobre scorso di SOS Impresa, che tendono a riformulare le attuali normative in materia, per alcuni aspetti superate proprio perché frutto di politiche emergenziali. Nel corso dell'incontro, moderato da Marcello Spagnolo dell'Ufficio Studi e Ricerche, sono intervenuti Luigi Cuomo, presidente nazionale di SOS Impresa, Mimmo Nasone referente regionale di Libera, il coordinatore regionale di SOS Impresa – Rete per la legalità, Nino Marcianò, Giuseppe Basile dell'Ufficio legale della sezione reggina di SOS Impresa e Lino Busà, direttore Rapporto SOS Impresa. Dai loro interventi sono emerse, nelle loro specificità, tutta le contraddizioni di una normativa che dovrebbe essere al più presto riformata: dall'abolizione dei termini restrittivi per la presentazione delle istanze di accesso al fondo di solidarietà, alla necessità di rendere obbligatorie le norme di prevenzione patrimoniale a carico degli usurai, passando dall'istituzione della figura del tutor per l'accompagnamento delle vittime e di 'ammortizzatori sociali' con finalità civili che stimolino il loro reinserimento socio-economico anche attraverso una riconversione professionale. Senza dimenticare un'altra impellente necessità, quella di spostare la gestione del fondo di prevenzione dal Ministero dell'Economia al Ministero dell'interno, affidandone la gestione al Commissario antiracket, in vista di una futura e auspicabile riforma dell'Ufficio in una vera e propria Authority. Tutti punti per i quali lo stesso Commissario nazionale antiracket e antiusura, Santi Giuffrè, ha manifestato l'esigenza, nel corso del suo intervento, di porre dei correttivi ad una normativa "desueta e superata. "Il tempo è maturo affinché tutti lavorino insieme per una nuova legislazione", ha aggiunto il Commissario Giuffrè che ha poi posto l'accento sulla possibilità dello stralcio dell'articolo 20 della legge n.44 del 1999, relativo alla speciale moratoria in favore dei soggetti che chiedono l'elargizione antiracket ed il mutuo antiusura. "Così come si è pensato ad una normativa diversa per quanto riguarda il divorzio che dà la possibilità di non passare dal tribunale, è possibile pensare che si possa trovare una soluzione simile anche per quanto riguarda le problematiche dell'usura e potrebbe essere utile, quindi, stimolare il legislatore". Per Giuffrè la tempestività e la celerità degli interventi a favore degli imprenditori sotto usura rappresentano un momento fondamentale. Come pure il rapporto con le varie Prefetture. "Gli interventi dovrebbero essere omogeneizzati per raggiungere uguali risultati nel disbrigo delle pratiche e nei tempi", ha inoltre aggiunto il Commissario che ha auspicato un maggiore raccordo anche con le Regioni per non accavallare le competenze.
Il sindaco Falcomatà, che ha patrocinato l'iniziativa, ha assunto l'impegno di garantire vicinanza e sostegno a tutti coloro che credono e si impegnano in un percorso di legalità, rispetto delle regole e trasparenza cosi come intende fare la sua amministrazione che aderirà ad Avviso Pubblico.
La conferenza si è conclusa con la determinazione convinta ed unanime di tutti a superare ogni autoreferenzialità per favorire momenti di corresponsabilizazione nell'aiuto alle vittime e nella promozione e difesa della libertà d'impresa.