A Palmi (RC) il processo "Xenopolis" contro gli Alvaro: depone il dirigente della Questura, Diego Trotta

Durante l'intera giornata divenerdì, 21 novembre 2014,nell'ambito del Processo "Xenopolis" è stato ascoltato dalla Sezione Penale del Tribunale di Palmi, presieduta dal Giudice Concettina Epifanio, il Vice Questore Aggiunto Diego Trotta, attuale dirigente del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per la "Calabria".

Il Funzionario della Polizia di Stato ha deposto sugli esiti delle indagini culminate nella nota operazione "Xenopolis" - dal greco Sinopoli - culminata, il 4 settembre 2013, con l'esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti capi ed affiliati alla potente 'ndrina Alvaro di Sinopoli che fu disarticolata.

All'epoca dei fatti Trotta, che coordinò le investigazioni, era il Vice Dirigente della Squadra Mobile della Questura reggina e dirigeva la Sezione Criminalità Organizzata.

Venerdì scorso, Trotta, rispondendo alle domande del P.M. Roberto Di Palma, ha iniziato a riferire al Tribunale di Palmi i dettagli sulle posizioni degli imputati arrestati nell'ambito dell'Operazione "Xenopolis". Il Funzionario ha sottolineato l'impegno costante della Polizia di Stato verso una delle più temute 'ndrine della provincia di Reggio Calabria, la 'ndrina Alvaro, già sfociato, negli anni scorsi, nelle note Operazioni "Arca", "Cent'anni di storia" e "Virus", anch'esse condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria con decine di arresti confermati in pesanti sentenze di condanna.

Ritornando all'Operazione "Xenopolis", come si ricorderà, finirono agli arresti, capi e luogotenenti della 'ndrina Alvaro, operante nei "Locali" di Sinopoli, S. Eufemia d'Aspromonte e Bagnara con proiezioni e solidi interessi economici nel capoluogo reggino: Cosimo Alvaro (cl. '64) inteso "Pelliccia", già detenuto, figlio del carismatico Domenico Alvaro, inteso "Micu U Scagghiuni"; Domenico Laurendi ('69) inteso "Mimmo Rocchellina"; Antonio Alvaro ('66), inteso "U Giannazzu"; Domenico Alvaro ('77); Rocco Palermo ('61); Giasone Italiano ('69); e Carmelo Giuseppe Occhiuto ('68). Furono complessivamente indagati 22 soggetti per i reati di associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni, nonchè per detenzione di armi e munizioni.

L'operazione "Xenopolis" ben dimostrò le proiezioni economiche, commerciali e politiche degli Alvaro, attraverso i suoi personaggi di vertice: Cosimo Alvaro, figlio del carismatico boss Domenico Alvaro, inteso "Micu U Scagghiuni" che ha avuto un ruolo importante nella pace raggiunta nella II^ guerra di mafia a Reggio Calabria. E poi, Domenico Laurendi, suo fido luogotenente, e l'ex sindaco di San Procopio Rocco Palermo.

Proiezioni economiche, commerciali e politiche degli Alvaro ben spiegate durante il lungo esame testimoniale.

Il processo riprenderà venerdì 5 dicembre, con la disamina del prosieguo dei riscontri probatori. Il Collegio del Tribunale di Reggio Calabria era presieduto dal Giudice Concettina Epifanio.