Flp Ecofin-Agenzie Fiscali scrive a ministro Franceschini contro soppressione Sovrintendenza Beni Architettonici di Reggio Calabria

Questi i contenuti di una lettera che la Federazione Indipendente dei Lavoratori Pubblici ha inviato al ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, opponendosi alla paventata soppressione della Sovrintendenza per i Beni Architettonici di Reggio Calabria:

Gentile Ministro, Le sottoponiamo alcune riflessioni utili alla valutazione per il

mantenimento quale sede dirigenziale della Soprintendenza per i beni Architettonici di Reggio Calabria.

Il territorio Calabrese è, come noto, caratterizzato da siti archeologici di grande interesse e non adeguatamente valorizzati, che hanno catalizzato l'attenzione dei soggetti finanziatori di interventi, e impegnato con un superlavoro non solo i tecnici e il personale amministrativo della soprintendenza per i Beni Archeologici, ma anche quelli della Direzione Regionale e - in parte - di altre strutture ministeriali regionali.

Accanto ai beni archeologici la Regione Calabria può tuttavia annoverare numerosi

beni architettonici e paesaggistici, meno noti solo per mere ragioni contingenti.

Accanto ad un numero non troppo elevato di vincoli paesaggistici apposti con decreto (67), si rileva una notevole superficie di vincoli ope legis, determinata dalle caratteristiche naturali del territorio: montagne sopra i 1200 metri, boschi, numerosissimi corsi d'acqua di particolare suggestione visiva, tipici della regione calabrese (le fiumare), che hanno contribuito con il loro apporto di materiale litoide alla creazione di tratti singolari di paesaggio, uno sviluppo di coste marine pari al 10% di quello nazionale.

Anche il patrimonio monumentale, vincolato o comunque sottoposto alle norme di tutela del Codice risulta consistente. Ci sono infatti due Calabrie: quella vissuta e quella abbandonata, devastata dai terremoti e conservatasi integra e ferma nel tempo dopo l'allontanamento spontaneo della popolazione a seguito delle calamità.

Per troppo tempo in Calabria è esistito un solo ufficio dirigenziale di tutela dei beni

architettonici e paesaggistici (fino a poco più di vent'anni fa unito ai beni storici e artistici), ubicato a Cosenza, a distanza notevole dalla "punta dello stivale" e altre zone tutelate, in una regione caratterizzata da scarse infrastrutture viarie.

A Reggio Calabria fino al 2009 era presente un ufficio distaccato con poche unità di personale e un solo architetto, con le immaginabili conseguenze di gestione quotidiana del lavoro di una Pubblica Amministrazione, comunque vincolata alla protocollazione, all'assegnazione, al confronto con il dirigente e alla firma in uscita.

La distanza della sede della SBAP dal territorio della Calabria meridionale ha rallentato in maniera sensibile il lavoro di tutela, a partire dalla catalogazione, dall'apposizione di vincoli monumentali, dall'esercizio della sorveglianza sui lavori realizzati dai proprietari o detentori dei beni (esercitata anche attraverso provvedimenti sottoscritti dal dirigente), dall'esecuzione diretta di lavori sui beni.

Da quando nel 2009 è stata istituita la soprintendenza di RC e VV l'azione dell'ufficio - di tutela, restauro, valorizzazione (non solo dei beni in consegna) – è più efficace e visibilmente più incisiva.

Si tratta di una presenza opportuna, per colmare le lacune che si sono determinate per la presenza di un solo ufficio dirigenziale, e tanto più necessaria in una regione dove gli enti locali (a partire dalla Regione) non hanno attivato per tempo meccanismi di gestione del territorio, tutela dei valori paesaggistici e monumentali, repressione dei tanti abusi perpetrati sul patrimonio.

Da qualche anno è in corso la copianificazione paesaggistica delle soprintendenze con la Regione Calabria, a seguito di accordo sottoscritto con il nostro Ministero. Unica - con il Friuli Venezia Giulia - la Calabria risulta infatti ancora priva di piano paesaggistico, e l'esercizio quotidiano della tutela è particolarmente impegnativo, in assenza di regole scritte, dovendo di volta in volta esprimere pareri con una forte componente discrezionale.

Tale situazione impone per progetti importanti la presenza di figure dirigenziali, che presiedano con la giusta autorevolezza tavoli tecnici gestiti con disinvoltura dagli enti locali.

In Calabria molti comuni delle province meridionali sono commissariati per infiltrazioni malavitose nelle istituzioni, e tra questi era commissariata anche Reggio

Calabria. Anche nelle attività economiche l'infiltrazione della malavita è spesso ricorrente, come rilevato anche nella visita a Reggio Calabria della commissione antimafia.

Molti comuni si stanno ora dotando - per la prima volta - di piani strutturali, per i quali è richiesta la collaborazione della Soprintendenza BAP.

La necessità di emettere con tempestività atti amministrativi con rilevanza esterna - e di un certo "peso" - (dinieghi di autorizzazioni paesaggistiche o ex art. 21 per interventi su beni culturali, ordinanze di sospensione lavori, protocolli d'intesa con gli enti locali, etc.) è dunque evidente, e si può fronteggiare solo con la presenza di uno specifico ufficio dirigenziale.

Ultima notazione va fatta sulla presenza dell'unica Facoltà di Architettura della Regione proprio a Reggio Calabria, dove è peraltro presente uno specifico dipartimento.

IL SEGRETARIO NAZIONALE

Dott. Rinaldo Satolli

IL COORD. TERRITORIALE

Antonino Sergi