"Scopelliti mentore e determinatore": le motivazioni del processo Fallara

scopelliti fallaraGiuseppe Scopelliti "non solo era a conoscenza della situazione" ma anche "partecipe e concorrente" dei reati commessi dalla Fallara. Lo scrivono i giudici del Collegio che alcuni mesi fa ha condannato l'allora Governatore Giuseppe Scopelliti a 6 anni di reclusione e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici per abuso d'ufficio e falso nell'ambito del procedimento noto come "Caso Fallara". Le motivazioni della sentenza sono state pubblicate oggi da il quotidiano "Il Garantista".

Un processo nato dalla denuncia degli esponenti del Pd Demetrio Naccari Carlizzi e Seby Romeo sulle autoliquidazioni per centinaia di migliaia di euro della dirigente al Bilancio Orsola Fallara, morta per ingestione di acido muriatico nel dicembre 2010. Condannati anche i revisori dei conti dell'ente, Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero Ettore De Medici.

I fatti, dunque, riguardano il periodo in cui Scopelliti sarà sindaco di Reggio Calabria. Nella sentenza, il Tribunale presieduto da Olga Tarzia sottolinea il legame fortissimo tra Scopelliti e la Fallara. I giudici lo definiscono il rapporto come "strettamente fiduciario". Orsola Fallara non ha agito "in nome e per conto di se stessa" e le "sistematiche falsificazioni del bilancio" sarebbero avvenute proprio perché "il sindaco Scopelliti" era il "mentore e determinatore" della dirigente, che i giudici definiscono una "perfetta esecutrice di direttive" del primo cittadino condannato.

Le carte della sentenza lanciano stoccate un po' a tutti, compresi i vari testimoni che si sono susseguiti per provare a difendere l'allora Governatore che, come sottolineano i magistrati ha tentato di "addossare tutte le responsabilità" alla Fallara, ormai morta.

Da qui, dunque, la definizione di sistema "accentrato" per la realizzazione di un "disegno criminoso" che portò alla redazione di bilanci (quelli per gli esercizi 2008 e 2009) "evidentemente alterati".