ReggioNonTace scrive ai candidati: bilancio sociale per "un sindaco soggetto al controllo dei cittadini"

iniziativarnt221014di Walter Alberio - "Il Sindaco di Reggio Calabria dovrà scegliere di farsi controllare dai cittadini". Come? Attraverso il bilancio sociale del Comune da "avviare entro i primi cento giorni" di consiliatura. C'è fame di partecipazione, trasparenza e legalità. Voglia di essere parte essenziale nei processi decisionali della politica di Palazzo San Giorgio, dopo due anni di commissariamento legati alla scioglimento dell'ente comunale per contiguità con la 'ndrangheta.

Per tale motivo, in questo ore, il movimento cittadino di Reggio Non Tace ha indicato ai candidati alla carica di sindaco, impegnati alle imminenti amministrative in riva allo Stretto, la possibilità di sottoscrivere (entro la giornata di domani) "un patto con gli elettori", o meglio con tutti i reggini. In altre parole, un impegno a costituire ed avviare, secondo uno schema ben preciso, lo strumento del bilancio sociale del Comune.

I dettagli dell'operazione, volta a garantire livelli di trasparenza e democrazia partecipativa adeguati, sono stati illustrati nel pomeriggio di ieri, presso la Sala Arrupe, accanto alla Chiesa degli Ottimati.

Tale strumento servirà ai sindaci per "rendere conto – spiegano – ogni anno della propria funzione", pubblicando "i programmi, le attività e i risultati raggiunti" e, di conseguenza, per "consentire ai cittadini di valutare realmente l'azione dell'amministrazione".

Il Comune, in relazione ai processi di realizzazione del bilancio sociale, potrà avvalersi, non solo della collaborazione del movimento stesso, ma anche della competenza di un'azienda esperta in materia, "B2 Axioma" di Milano, che svolgerebbe gratuitamente il suo compito.

Attualmente, le adesioni sono giunte da tre dei nove candidati a sindaco: Aurelio Chizzoniti (Reggio nel Cuore), Stefano Morabito (Per un'altra Reggio) e Vincenzo Giordano (Movimento Cinque Stelle). Ma si attendono altre risposte.

"Molti impegni generici sono stati presi da tutti o quasi i candidati alla carica di sindaco, ma in questo momento storico molto duro per la città non basta mettere nei programmi queste intenzioni", ha spiegato padre Giovanni Ladiana. "Dopo lo scioglimento del consiglio comunale, ogni candidato deve percepire la necessità di un cambio di passo, deve essere soggetto al controllo – ha continuato, l'esponente di Rnt – dei cittadini, i quali devono essere il punto di riferimento di ogni amministratore".

"Coloro che non sottoscriveranno questo impegno - ha aggiunto, Ladiana - non sono degni di essere votati ed inviteremo gli stessi cittadini a non votarli, non perché uno sia necessariamente migliore di un altro, ma proprio perché c'è la necessità di cambiare la prospettiva. La questione – ha proseguito – è questa: scegliere di farsi controllare o meno dalla comunità reggina".

Gli esponenti del movimento cittadino di Rnt hanno indirizzato un "rimprovero", altresì, alla terna commissariale di Palazzo San Giorgio per non aver attivato in questi due anni lo strumento del bilancio sociale: "E' stata una delle cose che abbiamo chiesto con più forza ai commissari, ma è rimasta una occasione perduta, nonostante le promesse", ha affermato con rammarico, Ladiana. "Se lo avessero fatto, i candidati sarebbero stati costretti a portare avanti questo strumento. In questo senso, ci aspettavamo da parte degli uomini dello Stato – ha evidenziato - un'azione concreta per mettere un argine alle infiltrazioni mafiose, favorendo la partecipazione dei cittadini".

Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Licordari e Nicola Santostefano, i quali, durante la conferenza di ieri, hanno illustrato i risultati ottenuti dai questionari compilati da 136 cittadini, in occasione dell'incontro pubblico tenutosi lo scorso 2 ottobre. Secondo quanto emerge dalla ricerca sulla "Reputazione del Comune di Reggio Calabria", effettuata su un campione rappresentativo della popolazione, i reggini chiedono "il ripristino della legalità" per migliorare la qualità della vita.

"Il report non fornisce delle priorità d'azione assolute e misurate rigorosamente, causa il campione troppo poco rappresentativo, ma – si legge nel relativo documento – rappresenta la testimonianza che la partecipazione dei cittadini permette di identificare le priorità d'intervento che possono segnare la strada verso il cambiamento".