Operazione "Sipario": scarcerato Francesco Tripodi

Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha disposto la scarcerazione di Francesco Tripodi classe 1977, detenuto in seguito all'operazione "Sipario", con cui la Dda di Reggio Calabria aveva colpito, ancora una volta, il potente clan Iamonte di Melito Porto Salvo. Secondo le indagini portate avanti dal pm antimafia Antonio De Bernardo, la cosca Iamonte avrebbe controllato ogni singolo respiro della vita politica, sociale ed economica di Melito Porto Salvo. Nei vari tronconi d'indagine, infatti (comprensivi anche delle inchieste "Ada" e "Replica") risultano coinvolti anche gli ex sindaci Gesualdo Costantino e Giuseppe Iaria.

E Tripodi rispondeva proprio di associazione per delinquere di stampo mafioso. Un'accusa portata avanti anche sulla scorta delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Filippo Ambrogio. Dichiarazioni, quelle di Ambrogio, che i giudici hanno però ritenuto generiche e quindi non sufficienti per sostenere gli indizi contro Tripodi. L'uomo è difeso dagli avvocati Antonino Curatola e Giuseppe Putortì, che avevano ottenuto già negli scorsi mesi un annullamento con rinvio dalla Suprema Corte di Cassazione.

La nuova analisi del Tribunale della libertà ha dato dunque ragione agli avvocati Curatola e Putortì, riportando in libertà Tripodi.