Processo "Reggio Sud": scarcerato per motivi di salute Vincenzo Principato

Ha lasciato nella tarda serata di ieri il carcere di Vibo Valentia, Vincenzo Principato. Per lui, assistito dagli avvocati Marco Tullio Martino e Francesco Floccari, il Tribunale di Reggio Calabria su istanza dei legali ha disposto la sostituzione della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari per ragioni di salute. I difensori avevano infatti depositato nei giorni scorsi una ennesima articolatissima istanza con la quale invocavano per Principato gli arresti domiciliari quale unica misura applicabile sulla scorta del duplice profilo della incompatibilità delle condizioni di salute e della dimostrata oggettiva incapacità del circuito penitenziario a garantirgli le cure di cui lo stesso necessitava. Rimasto coinvolto infatti in un drammatico incidente mortale all'altezza del bivio di marina di San Lorenzo nelle settembre 2013, Principato che viaggiava a bordo della autovettura guidata dalla moglie aveva subìto, a seguito delle multiple fratture scomposte riportate, un delicatissimo intervento ad entrambe le caviglie. In particolare adesso, restavano da rimuovere dei mezzi di sintesi con un nuovo intervento chirurgico che tuttavia - intervenuta nel frattempo la carcerazione - nonostante i ripetuti solleciti dovuti alla riconosciuta urgenza, veniva rifiutato per varie problematiche in atto sia dell'ospedale di Vibo Valentia che di Lamezia. Soltanto l'ospedale Pugliese/Ciaccio di Catanzaro era stato in grado di mettere in lista d'attesa il detenuto senza tuttavia garantirgli una rapida tempistica per la definizione della vicenda. Da qui l'ennesima presa d'atto della impossibilità di risolvere tempestivamente una vicenda che dopo sei mesi dall'arresto peggiorava drammaticamente settimana dopo settimana. Il Tribunale accogliendo in pieno le doglianze difensive fondate sulla scorta della oggettiva documentazione presentata e della mancanza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza ha disposto ieri la sostituzione della misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari.