Reggio, dal Rione Ferrovieri appello ai candidati a sindaco

Alla vigilia della consultazione elettorale per l'elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, ancora una volta , gli abitanti del Rione Ferrovieri il cui territorio si identifica con la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, presentano ai candidati il loro appello affinché i futuri amministratori della città prendano a cuore il problema del completamento delle opere di riqualificazione del rione.

Questa antica periferia, sorta con i primi quartieri baraccati dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, è ormai attigua al cuore di una città che ha coinvolto antiche porzioni di territorio agricolo sia a Nord che a Sud.

L'identità del "Rione" si lega alla presenza dello scalo ferroviario che dal 1862, anno dell'avvio dei lavori della ferrovia jonica Reggio - Metaponto, ha nel tempo allargato i suoi confini assicurando le residenze ai propri dipendenti. Dapprima edifici baraccati ad un piano poi, lungo l'asse di Via Galileo Galilei, edifici multipiano. Dall'emergenza del post terremoto, cento anni dopo, ci si ritrova in un'altra emergenza determinata dalla fatiscenza delle abitazioni provvisorie e da spazi urbani in abbandono dove, dopo l'avvio del Decreto Reggio, si sono alternate progettazioni avanzate dando un parziale avvio a lavori che non sono stati mai completati.

Un precedente documento programmatico, redatto da un gruppo di laici della comunità parrocchiale, era stato portato all'attenzione degli allora candidati a Sindaco ed aveva evidenziato le problematiche dell'attuazione del Decreto Reggio che in più situazioni si erano accumulati ritardi per "progetti già approvati nelle sedi istituzionali e muniti di copertura finanziaria".

"L'incompiuta" del Rione Ferrovieri definiva lo stato di fatto, a quella data, di due procedure avviate dapprima nel periodo in cui era sindaco il compianto Italo Falcomatà (Lavori di demolizione del Rione Ferrovieri con recupero a verde attrezzato delle aree di risulta - progetto definitivo)) e della successiva integrazione ed aggiornamento del progetto con redazione del progetto esecutivo nella successiva gestione del sindaco Giuseppe Scopelliti.

I documenti di progetto riportavano nelle motivazioni le finalità che si legavano alle linee programmatiche , redatte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le aree urbane, che costituivano la premessa della Legge n.246 del 5 luglio 1989 (Decreto Reggio).

Il provvedimento legislativo era scaturito dell'impegno preso dall'allora Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, l'anno precedente, in occasione della visita fatta da S.S. Giovanni Paolo II a Reggio. In quella occasione lo sforzo organizzativo aveva rimosso antichi ostacoli alla urbanizzazione del cuore dell'area di Sbarre (completamento dell'area di Sbarre, riqualificazione dell'area di Botteghelle, ecc.).

L'obiettivo del progetto di recupero del Rione Ferrovieri agiva nello spirito di riqualificare la città di Reggio Calabria attraverso "un progetto integrato di qualità" offrendo "una proposta capace di rispondere alle esigenze della popolazione e ai requisiti di miglioramento delle condizioni ambientali e della vita sociale, con la dotazione di moderne strutture, l'utilizzo di aree a scopi sociali, educativi, ricreativi e per il tempo libero". Le premesse al recupero dell'area erano state costruite nel corso degli anni precedenti con diverse Assemblee Popolari promosse dalla Parrocchia che avevano più volte evidenziato "la gravità della situazione igienico - abitativa" e la necessità "di affrontare in maniera definitiva la questione del risanamento del quartiere".

L'intervento doveva articolarsi inizialmente con un intervento a monte della via Galileo Galilei e con un altro sul lato del mare. Il primo che riguardava gli spazi derivati dalla demolizione delle antiche baracche e della tessitura viaria prevedeva la costruzione di un edificio alloggi per ospitare gli abitanti delle case fatiscenti abbattute, di un centro per l'infanzia, di un centro sportivo, di una piazza per gli spettacoli, di un chiosco bar, di un edificio per i disabili e di un giardino pubblico oltre la riorganizzazione viaria delle infrastrutture e degli arredi urbani. Il secondo la riqualificazione del litorale, dalla foce del Calopinace sino a quella del S.Agata, attraverso la realizzazione del Parco Urbano Lineare Area Sud, slegato tuttavia dal contesto del Rione Ferrovieri per la presenza dello scalo ferroviario.

Del programma di progetto, rallentato inizialmente da problemi legati all'espropriazione di alcuni terreni di proprietà delle Ferrovie, si è realizzato l'edificio con gli alloggi (inaugurato nel gennaio 2008) e si sono intraprese le demolizioni delle casette fatiscenti. Successivamente è stato edificato il centro per l'infanzia con ludoteca, aperto e successivamente adoperato per usi diversi dalle previsioni originarie. Poi si è intervenuti sul centro sportivo adeguando alla norma il precedente impianto costruito dalla parrocchia che tuttavia non è stato completato.

Nel 2012 l'amministrazione del Sindaco Demetrio Arena riprendeva i lavori di costruzione dell'anfiteatro. Ma dopo alcuni mesi i lavori venivano sospesi e il cantiere abbandonato, senza adeguata recinzione, diveniva oggetto di atti vandalici. L'opera di risanamento per la quale era stata prevista una consistente somma (€ 4.149.395,49) veniva attuata per parti che tuttavia restavano elementi isolati e non risolti. Questa situazione determinava anche una difficoltà nel gestire da parte della Parrocchia opere realizzate, come il campo polivalente già di proprietà della stessa, per le quali erano stati progettati e non realizzati gli spogliatoi e le strutture di servizio.

L'ostacolo maggiore è sempre stato il non completamento delle opere progettate e successivamente appaltate. I cittadini, a buon ragione, si domandano se la progettazione a suo tempo definita potrà essere attuata tenendo conto della complessa realtà del quartiere che ha la necessità primaria non solo di opere edilizie ma soprattutto di una efficace viabilità e nel pù generale "decoro".

L'attenzione che si chiede ai futuri amministratori della città è rivolta in modo particolare alla trasparenza dei processi da attuare per porre fine all'abbandono ed alla disattenzione che genera un'abitudine al più deteriore "non finito".

La "Lettera alla Città" dell'Arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini ha chiesto un impegno dei cattolici per il futuro governo della città. L'assetto del territorio s'inquadra tra le problematiche tecniche da risolvere e definire per fare avanzare, anche a piccoli passi, il miglioramento ambientale e sociale delle diverse parti del territorio urbano.

Il progetto del futuro si costruisce attraverso la conoscenza reale del territorio che si può attuare attraverso un dialogo continuo con la gente, da non limitare al momento elettorale.

Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini è un elemento costante nei programmi dei candidati a sindaco. Se tutti hanno sentito la necessità di risolvere la problematica delle opere incompiute negli aspetti tecnici non si può non auspicare che questa volontà diventi un punto di riferimento dell'azione politica che ci vedrà, ciascuno per il suo ruolo, impegnati nel costruire il futuro della città.