Reggio, il candidato Marino (Pd) discute in piazza di nuove forme di urbanesimo con "Dentro la città"

Per riacquisire un nuovo urbanesimo, bisogna partire da un nuovo umanesimo. Recuperare gli spazi, riappropriarsi del bene comune, prima di tutto come cittadini, come membri di una comunità, perché la città, le sue piazze, la sua storia, appartengono a tutti, senza distinzione.

Ed è questo assunto, questa idea imprescindibile di uguaglianza tra gli esseri umani, che ha dato vita all'evento "Dentro la città". L'iniziativa, promossa dal candidato capolista del PD Giuseppe Marino parte da una piazza, tra la gente, per ricercare un nuovo tipo di dialogo con i cittadini, con la sola volontà di servire il bene comune.

Il luogo dell'incontro è stato Piazza Sant'Agostino, area della città che conserva una memoria storica, che vuole ritornare ad essere luogo di aggregazione e sfogo sociale. La piazza deve ritornare a far parte del patrimonio della città, essere centro di raccolta per le famiglie residenti " bisogna riappropriarsi della città - afferma Marino - anche degli spazi dimenticati ed emarginati, Piazza Sant'Agostino ha una storia ma anche un presente multilingue e multicolore".

Ad intervenire sul tema della rigenerazione umana ed urbana, sono stati membri attivi nella vita sociale della città, ma soprattutto semplici cittadini, che hanno lasciato la loro testimonianza di speranza. Ad aprire gli interventi è stata la prof.ssa Consuelo Nava: "Questa piazza è un luogo pieno di vita, ed è in questo luogo che ho imparato il mio impegno verso la cittadinanza, questa deve essere una città differente - continua - gli spazi pubblici devono essere restituiti alla gente, non devono essere più solo luogo d'incontro, ma anche di aggregazione tra le diverse comunità".

La prossimità tra i residenti e le nuove comunità presenti in città, significa per la prof.ssa Nava guardare ad un rinnovamento sociale: "Il tema affrontato oggi è fondamentale per avviare un forte rinnovamento, adesso è il momento del consenso, domani sarà il momento dell'accompagnamento, poiché - conclude - il diritto al futuro è un diritto dei giovani che devono poter scegliere, adesso il Sud deve scoprire come fare a reagire".

Mentre tutti gli ascoltatori sono disposti in cerchio, ogni relatore scrive su una tela bianca la sua parola chiave per la rinascita della città, mentre degli artisti di arte estemporanea imprimono con i colori sulla tela le emozioni e le idee che si stanno condividendo.

"Quella di domani deve essere una città civile - afferma l'insegnante Giovanna Monorchio - come madre penso ad una città che abbia degli spazi di socializzazione, dove le famiglie possano incontrarsi e crescere insieme". Cita una frase di Papa Francesco il Presidente del CSI Reggio Calabria Paolo Cicciù: "Serve una nuova idea di politica e di cultura in questa città, dobbiamo provare a vincere una sfida difficile - dichiara - non accontentandoci di un pareggio, ma mettendoci in gioco e puntando sempre alla vittoria".

Toccanti sono anche le parole di Paola Schipani, volontaria che da anni si occupa dell'assistenza ai detenuti nelle carceri: "Stare fuori significa avere possibilità di scelta, quello che chi "sta dentro" non può avere, noi vogliamo portare dentro la città questo fuori che è il carcere, è vero - dice - lì c'è la parte peggiore, ma noi con questa parte dobbiamo comunque farci i conti, Giuseppe ci chiede di essere testimoni di speranza, ma noi saremo anche testimoni di fortuna".

Puntare alla rinascita partendo dalla riqualificazione degli spazi è invece quanto afferma di Carmine Gelonese del Consorzio Ecolandia: "Abbiamo ridato un parco pubblico alla città, permettendo dentro di esso l'incubazione di imprese sociali, perché la città come la cultura devono essere diritto di tutti".

Conclude l'incontro Giuseppe Marino, che esordisce con un invito a rompere le barriere: "La politica della prossimità inizia da qui, dalle piazze, da dove parte un'onda diversa, che porta all'innovazione. Tra 10 giorni i cittadini decideranno del loro futuro e lo faranno scegliendo se affidare la città al centro destra o ad una nuova amministrazione che vuole portare un cambiamento. La vera bellezza di Reggio - continua - non sono solo gli edifici, il lungomare, ma sono i cittadini, le persone che tutte insieme possono mettere in campo un percorso di partecipazione, di dialogo e di confronto. Non dobbiamo cercare la straordinarietà - conclude - quella di domani deve essere una Reggio ordinaria, vivibile, dove i servizi funzionano e dobbiamo iniziare a farlo insieme, dialogando, da questo dipende il futuro dei nostri figli".