Narcotraffico: chieste dure condanne nell'ambito del procedimento "Griffe"

reggiocalabria aulabunkerIl sostituto procuratore di Reggio Calabria, Luca Miceli, ha chiesto dure condanne nell'ambito del procedimento "Griffe", scaturito da un'indagine con cui verrà colpita un'imponente organizzazione criminale dedita al narcotraffico Al cospetto del Gup, Karin Catalano, il pm Miceli ha chiesto la condanna a 20 anni di carcere per Girolamo Magnoli, classe 1979, a 16 anni per Giovanni Sacco e Salvatore Inzerra. 14 anni di reclusione sono stati invocati per Pietro D'Agostino, Girolamo Magnoli, classe 1980, e Filippo Iannì. Ammonta a 12 carcere la pena invocata per Matteo Testa e a 10 quella per Salvatore Ierace e Antonio Sorrenti. Cinque anni invece il pm ha richiesto per Angela D'Alia, Samir Saguia, Sodok Ghalloussi, 4 anni e 6 mesi per Antonino Sala, Ippolito e Michelangelo Raso, 4 anni per Michele Giovinazzo ed infine 2 anni e 8 mesi di carcere per Antonino Lo faro.

Secondo la Dda dello Stretto, l'organizzazione criminale aveva la propria base nella Piana di Gioia Tauro, ma con collegamenti con la famiglia mafiosa del quartiere Brancaccio di Palermo e con il territorio francese, nello specifico quello di Marsiglia. Hashish, ma anche cocaina tra lo stupefacente trafficato almeno a partire dal 2010: secondo gli inquirenti, la 'ndrangheta avrebbe soltanto messo il proprio "ombrello protettivo" sul capo di soggetti non pienamente inseriti nell'associazione mafiosa, ma comunque a essa collegati.

La sentenza è attesa per l'inizio del nuovo anno.