Reggio, nasce una coop per facilitare il riutilizzo sociale dei beni confiscati

Una cooperativa per affiancare gli enti che vogliono avviare attività sociali nei beni confiscati, la mappatura degli immobili sottratti alla mafia in provincia di Reggio Calabria, opportunità di lavoro per giovani calabresi disoccupati, percorsi didattici antindrangheta rivolti agli studenti. Sono questi in sintesi gli obiettivi del progetto "NEMESIS. Topografia delle mafie", promosso dall'Osservatorio sulla ndrangheta in stretta collaborazione con Stopndrangheta.it e finanziato dal Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù.

"L'esigenza di promuovere questo progetto – dichiara Attilio Tucci, presidente dell'Osservatorio sulla 'ndrangheta – nasce dalla consapevolezza dell'impatto che la riconversione dei beni confiscati provoca sul panorama locale: viene finalmente scisso il legame tra mafie e territorio, e nel frattempo vengono innescati meccanismi virtuosi all'insegna della legalità e dell'associazionismo antimafia, che arrivano così a rappresentare una valida via alternativa per lo sviluppo del tessuto socio-economico locale".

Tali meccanismi però hanno corso negli ultimi anni il rischio concreto di essere indeboliti dalla sempre più accentuata lentezza nelle procedure di assegnazione dei beni e dall'assenza di un monitoraggio complessivo della loro gestione. Per questi motivi ha preso vita il progetto "NEMESIS. Topografia delle mafie" che prevede la creazione e lo start-up di una cooperativa, formata da dieci giovani professionisti calabresi disoccupati, che provvederà alla mappatura dei beni in sequestro e in confisca nella provincia di Reggio Calabria e si preoccuperà di garantire servizi di consulenza - amministrativa, tecnica ed economica - nei confronti degli enti interessati ad accedere all'affidamento di un bene in sequestro o in confisca.

Il progetto punta anche alla realizzazione di una gestione auto-sostenibile del bene confiscato "Osservatorio sulla ndrangheta", implementando i percorsi didattici rivolti alle scuole medie e superiori locali e nazionali, con l'intento di sviluppare la cultura antindrangheta anche nelle fasce più giovani della popolazione.

"In questo modo – aggiunge Francesca Chirico, portavoce di Stopndrangheta.it – si verrà a creare una concreta opportunità di lavoro per i giovani calabresi in vista di un netto miglioramento culturale ed economico per tutto il territorio interessato, insieme all'agevolazione dei processi di domanda ed offerta dei beni confiscati e al potenziamento dei servizi didattici rivolti alle scuole del territorio e non solo".