Reggio, Amministrazione non paga i debiti e imprenditore scrive ai Commissari: "Avete mai ascoltato disagio della gente?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'imprenditore Giuseppe Granato, Gruppo Sirio rivolta alla Commissione Straordinaria:

Gentili Commissari,
dopo qualche mese di silenzio torniamo a scriverVi, non già per ottenere una risposta da parte Vostra, poiché sappiamo benissimo per esperienza vissuta che le ns. lettere, se non cestinate, sono sempre state perlomeno ignorate, ma quantomeno per manifestare per iscritto il ns. malcontento e la ns. "sofferenza".
Ci continuiamo a chiedere se, dopo quasi due anni di permanenza a Reggio Calabria, oltre a tentare di sollevare le sorti delle disastrate casse comunali, facendo ricadere su tutti i cittadini l'onere di risanamento causato dall'incuria altrui, abbiate mai ascoltato gli umori della cittadinanza tutta, o letto la disperazione negli occhi dei disoccupati o dei padri di famiglia che si sentono falliti perché hanno perso il posto di lavoro, o degli anziani che rovistano nei cassonetti dell'immondizia, per "arrotondare" la pensione.
Al centro della città tutto ciò non si vede, si riscontra solo nelle zone meno frequentate, chi lo fa vuole evitare di subire la mortificazione di farsi vedere da occhi "indiscreti". Sono immagini che fanno male al cuore e che si vedono sempre più frequentemente.
La città è sempre più immiserita, i livelli di disoccupazione sono allarmanti e le prospettive non sono assolutamente confortanti, il disagio regna sovrano, aumenta la criminalità, non giustificabile, ma dettata dalla disperazione crescente. E in questo contesto, quando ormai la popolazione è allo stremo, puntuali arrivano le varie bollette di acqua, Tari, l'imminente Tasi e poi l'Imu.

Per pagarle come?
Se gli stipendiati lavorano solo per ottemperare alle imposizioni tributarie, i disoccupati come pagano?
Nella qualità di imprenditori, non possiamo che testimoniare l'impossibilità ad andare oltre; le imposte varie, statali e locali, distribuite nell'arco dell'anno, sono ben al di sopra dei risicati guadagni, in nettissima contrazione per effetto della crisi. Alcune attività, presenti nella realtà reggina da un cinquantennio, sono cessate o prossime alla chiusura, perché le esigue entrate non consentono di onorare gli impegni fiscali, previdenziali e retributivi. Come conseguenza, altri cittadini che vanno a rimpolpare le liste di disoccupazione.

Ma d'altronde, è anche comprensibile che l'Amministrazione Straordinaria esegua il compito per il quale è stata delegata, cercando di riordinare i conti e risolvere le criticità.

Tuttavia, se è vero, com'è vero, che le tasse si devono pagare per la fruizione dei servizi annessi e ad essi corrispondenti, è vero anche che noi, come azienda Hotel Sirio abbiamo fornito all'Amministrazione Comunale dei servizi che ancora attendono di essere liquidati, nonostante il trascorrere di anni e i molteplici solleciti inoltrati.

Per meglio rammentare appresso elenchiamo il Vs. debito nei confronti della ns. azienda:

•fattura n. 71 del 27.02.2006 di Euro 14.352,00
•fatture per danni subiti anno 2013 di Euro 10.807,72
PER UN TOTALE Di Euro 25.159,72

a cui si aggiungono le mensilità di Obiettivo Occupazione, maturate e non corrisposte, pari ad € 5.760,00

Non comprendendo, pertanto, la regola vigente secondo la quale gli Enti possono imporre la loro autorità per esigere i pagamenti dei tributi, ma che lo stesso rigore non viene esteso anche ai creditori, vittime delle ormai note lungaggini burocratiche, Vi invitiamo ad onorare il Vs. debito nei ns. confronti; in mancanza, Vi riterremo responsabili, almeno moralmente, per quella che ormai sembra una conseguenza inevitabile, cioè la chiusura della ns. attività, con tutti gli effetti che la circostanza implica.