Reggio, Maoxseddd concorde con Pirrotta: "Provincia ha saputo conferire ad opera di demolizione A3 giusta dignità"

"Il Maoxseddd – Movimento Associazioni Operatori per la Sicurezza e Difesa, è sulla stessa lunghezza d'onda delle dichiarazioni dell'Assessore provinciale all'Urbanistica Giuseppe Pirrotta, riguardanti i lavori di demolizione dell'A3, che l'Anas avrebbe intrapreso in assenza di un progetto esecutivo regolarmente approvato". E' quanto fa sapere il Segretario Generale Nazionale del Movimento Antonello Imbesi.

"Le attività di demolizione, – afferma Imbesi – sono quelle che presentano il maggior livello di rischio tra quelle del Comparto edilizio, per motivi facilmente intuibili.
A questo proposito, l'Assessore Pirrotta fa bene a rievocare quanto accaduto a Bagnara negli anni 70 in conseguenza della costruzione dell'autostrada, che, se fosse stata interessata da un'accurata opera di vigilanza e di controllo, ancora oggi non saremmo costretti ad assistere ad aree franose.
Così com'è giusto rammentare alle istituzioni presenti sul territorio che il nostro Dipartimento Guardie Ambientali e Garibaldini del Capitano Ultimo , in passato, ha più volte sollecitato la messa in sicurezza della discarica, nella frazione di Ceramida, di inerti e detriti provenienti dai lavori di ammodernamento della SA-RC, e che ha prodotto un notevole danno ambientale, alla salute e al patrimonio archeologico, nonché la messa in sicurezza della discariche presenti nella frazione di Solano, in quanto v'è imminente pericolo che i materiali possano riversarsi nel torrente Sfalassà.
La demolizione, – prosegue il Segretario Generale Nazionale del Maoxseddd Antonello Imbesi -, è una disciplina complessa e multidisciplinare che richiede un continuo investimento in ingegno, tecnologie e risorse, oltre a necessitare della formazione di tecnici ed operatori altamente qualificati e specializzati; ma non solo. Si tratta di un settore dove la sicurezza gioca un ruolo fondamentale.
Con ciò voglio dire che può essere consentito al comune cittadino considerare la demolizione un mero intervento di distruzione eseguito per lo più in modo casuale, con lo scopo di ridurre in macerie un manufatto edilizio, ma in nessun caso ai governanti dei nostri territori, in quanto obbligati a conferire all'opera stessa una propria dignità specialistica, mediante un'approfondita conoscenza dei luoghi e delle condizioni al contorno; l'individuazione dei vincoli normativi, la pianificazione delle operazioni, l'identificazione di apposite misure di protezione collettiva, le indagini e le verifiche sulla stabilità delle strutture, l'indicazione di apposite misure di protezione ambientale e di sicurezza in cantiere; la valutazione dei rischi e quant'altro la legge preveda per la predisposizione di un corretto piano di demolizione.
Insomma, –incalza Imbesi -, stiamo parlando di quella dignità specialistica che, allo stato attuale, solo l'ente Provincia ha saputo accordare alle attività di demolizione, mediante l'incisiva azione di denuncia alle autorità competenti da quest'ultima promossa, e che è valsa a non ritenere più la demolizione una sottocategoria delle costruzioni, e, quindi, una disciplina grezza, inutile e di secondaria importanza, ma rientrante – conclude -, nella categoria della ristrutturazione edilizia".

Sulla vicenda interviene anche l'Avv. Filomena Falsetta, Responsabile Nazionale dell'Ufficio Stampa del Maoxseddd.
"Per eseguire un intervento di demolizione senza esporre a rischi eccessivi gli operatori del cantiere, gli occupanti delle aree e delle proprietà limitrofe – dichiara Falsetta -, la legge impone la predisposizione un Piano di Demolizione.
Infatti, Il Testo Unico dell'Edilizia, DPR 380/2001, annovera nella categoria della ristrutturazione edilizia (art. 3 comma 1 lettera d) ) anche gli interventi consistenti nella demolizione.
Inoltre, il d.lgs. 81/08, all'art. 151 al comma 1 e 2 impone che:
1) I lavori di demolizione devono procedere con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianza di un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti; 2) La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto di quanto indicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza".
Quindi, gli oneri della pianificazione e controllo ricadono sia sul CSP sia sul CSE, che devono essere in grado di redigere e aggiornare, in relazione alle metodologie dell'impresa esecutrice specializzata nel settore, tutti i documenti di sicurezza.
Il piano di demolizione – continua-, altro non è che una sintesi di tutti questi aspetti.
Ma non solo. Esso, include, inoltre, le valutazioni dei rischi inerenti sostanze pericolose presenti nel sito ed i metodi di bonifica, la valutazione dei rischi ambientali, in particolare polvere e rumore, e le misure di controllo ed attenuazione.
Pertanto, - conclude Falsetta -, nel progetto di demolizione saranno esposte tutte le misure di sicurezza, collettiva ed individuale degli operatori, con l'individuazione e prescrizione degli appropriati DPI, e prevedendo tutte quelle determinazioni che dovranno essere attuate per consegnare il sito in idoneo stato di sicurezza".