Saline (RC), Crea: “Perplessità su aree da bonificare dopo ordinanza su ex Liquichimica”

"Con riferimento a quanto denunciato dalla trasmissione televisiva "Striscia la notizia" in data 20 febbraio u.s. concernente i rifiuti anche pericolosi presenti nell'area ex liquichimica di Saline Ioniche, lo scorso 25 febbraio è stato effettuato un sopralluogo dalle Istituzioni competenti a conclusione del quale la Commissione Straordinaria del Comune di Montebello Ionico (RC) ha emesso l'Ordinanza nr. 11 del 28 febbraio 2014, con la quale si dispone la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi depositati in modo incontrollato su terreno di proprietà della Società SIPI, distinto catastalmente con il foglio n.67, part. 49".

Lo scrive Vincenzo Crea, Referente unico dell'ANCADIC Onlus e Responsabile del Comitato spontaneo "Torrente Oliveto".

"A tal riguardo è necessario evidenziare che il complesso industriale che ricadeva all'interno della recinzione fiscale di stabilimento era costituito da una vasta area sulla quale insistevano gli impianti industriali, pertanto atteso che i rifiuti e i materiali cancerogeni rinvenuti dal consulente nominato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nell'ambito del procedimento 1064/2004 RGNR, riguardavano tutta l'area su cui insisteva l'intero stabilimento, come peraltro si legge nella sentenza n.58/08 del Tribunale di Reggio Calabria, è necessario verificare se la particella 49 del foglio 67, oggetto di bonifica di cui alla succitata Ordinanza, si riferisce all'intera area sulla quale come anzidetto insisteva lo stabilimento.

Appare assolutamente indispensabile acquisire la relazione datata 26 luglio 2004 ed attenersi a quanto certificato dal Consulente tecnico della Procura verificando se si è provveduto alle indispensabili operazioni precisate dal precitato consulente in data 6/8/2004 nell' "addendum alla relazione preliminare sui risultati analitici ottenuti dai materiali campionati a Montebello Ionico", quali ad esempio: 1) mettere in sicurezza i laboratori, con la bonifica dei materiali con amianto e lo smaltimento controllato dei reattivi; 2) mettere in sicurezza l'area di stoccaggio, smaltendo opportunamente le farine fossili contenenti sostanze cancerogene; 3); eseguire carotaggi nell'area sottoposta a bonifica per verificare la profondità della contaminazione da metalli. L'operazione di carotaggio, a parere del CTU, va eseguita secondo i dettami del DM 471/99, con una griglia di campionamento adeguata alle dimensioni dell'area. Sempre a parere del CTU sarà particolarmente importante l'estensione del campionamento anche ai fanghi presenti nel porto per verificare il grado di inquinamento raggiunto dai fanghi ivi presenti. A mio avviso considerato che le sostanze inquinanti presenti in superficie possano per il fenomeno della permeabilità avere inquinato anche l'area del "Pantano" è necessario estendere gli accertamenti anche a quest'ultimo sito. Stante il notevole decorso temporale non è stata data esecuzione alla succitata Ordinanza. Va evidenziato che in data 23/01/2008 il Dipartimento di Prevenzione U.O. Igiene e Sanità Pubblica di Melito PS richiedeva al Comune di Montebello Ionico gli interventi di Sua competenza intrapresi nell'area posta sotto sequestro dall'A.G. a tutela della salute pubblica ed ambientale. Dalle note inviateci dal precitato dipartimento non risulterebbe evasa tale richiesta. Tutto sarebbe finito nel dimenticatoio fino all'arrivo di "striscia la notizia".