Il boss di Rizziconi, Teodoro Crea, resta in 41bis: rigettata istanza scarcerazione per motivi di salute

reggiocalabria cedirForse nutriva sul serio speranze di libertà. Ma per il boss di Rizziconi, Teodoro Crea, detto il "Toro", il risveglio è stato un brusco ritorno alla realtà. Il Gip di Reggio Calabria, Adriana Trapani, ha infatti respinto la richiesta di conversione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari per l'indiscusso capo della 'ndrangheta di Rizziconi.

E' una porta sbattuta in faccia al "Toro", che chiedeva di tornare a casa per via delle proprie condizioni di salute. Il Gip, allora, aveva nominato un perito per accertare la compatibilità della situazione sanitaria di Crea con il regime carcerario: nonostante gli acciacchi dovuti all'età, il boss può dunque rimanere in carcere.

Per Crea, dunque, non si aprono in uscita le porte del carcere. Anzi, la decisione del Gip rappresenta un'ulteriore delusione per l'uomo, che resta recluso in regime di 41bis.

Una boccata di ossigeno per Rizziconi, almeno secondo quanto emerge dalle indagini del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti: stando all'inchiesta "Deus", infatti, i Crea avrebbero condizionato ogni singolo respiro della vita sociale, politica ed economica del paese della Piana di Gioia Tauro.

L'indagine "Deus" sarà portata a compimento anche grazie alla testimonianza dell'ex sindaco, Antonino Bartuccio.