Pagliacci clandestini anche all'estero: Bianca Augusta a Dublino con "Aiutateci ad avere una sede"

Dublino: due cartelli, uno in inglese e uno in italiano, con su scritto "Aiutateci ad avere una sede" così si è presenta in strada il pagliaccio " Bianca Augusta" in Henry Street. Ha organizzato una sua performance in strada per sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto alle lungaggini, burocratiche e non, che da anni subisce l'associazione Pagliacci ClanDestini, in attesa dell'assegnazione di una sede consona alle proprie attività.

"Ho deciso di stare vicina ai miei amici anche a chilometri di distanza": così ha esordito nella email inviata a Santo Nicito, presidente dell'associazione. Uno splendido tentativo il suo, "con il quale comprendiamo quanto grande sia il senso di appartenenza al gruppo".

Le reazioni dei passanti sono state positive, Bianca Augusta è riuscita a incuriosire la gente ma anche a coinvolgerla attivamente suscitando interesse e partecipazione. Le persone, non solo chiedevano informazioni sull'associazione e le sue attività, ma soprattutto esprimevano incredulità rispetto alla poca lungimiranza di chi, impastoiato dalla burocrazia, non offre una chance in più alle proprie realtà sociali.

Questa Associazione si sta spendendo bene sul territorio, molte sono le attività cui è coinvolta e con le quali crede nel cambiamento di una terra abbandonata a se stessa.

"Molti tra noi - dice Santo Nicito - alla ricerca di una seria realizzazione lavorativa sono andati via. Bianca Augusta, al secolo Angela Megali, è un'infermiera professionale e per poter lavorare si è dovuta trasferire, suo malgrado, a Dublino. Il nostro Boris, è tornato in Francia dopo due anni di ricerca spasmodica di un'occasione lavorativa seria. Domenico e Stella sono partiti alla volta dell'Australia. Quanti ragazzi ancora dovranno fuggire dai propri luoghi per potersi realizzare, per poter vivere dignitosamente, quanti ancora dovranno soffrire per scelte di questo genere. Quanti di noi ancora si devono arrendere all'evidenza della staticità e dell'immobilismo della nostra città. Se avessimo una sede - continua il presidente dell'associazione - potremmo fare molto di più, uno spazio adeguato ci permetterebbe di attivarci per creare nuove opportunità lavorative, di incontro, di crescita. Abbiamo molti progetti in cantiere, anche se qualcuno va via, sono molti i ragazzi che hanno scelto di lottare in questa città, ragazzi carichi, che hanno voglia di fare, di combattere, di emergere, di realizzarsi, le idee certo non mancano, abbiamo voglia di fare ma senza uno "spazio" rimarranno, purtroppo, solo delle idee".