Primarie regionali, diversi incontri per Callipo nella Locride

È stata una giornata intensa quella che ieri Gianluca Callipo ha trascorso a Locri, dove sin dalla mattina ha partecipato a numerosi incontri con cittadini, rappresentanti della società civile, delle associazioni di categoria, esponenti politici e sostenitori della sua candidatura alla presidenza della Regione. Il primo appuntamento è stato con i rappresentanti di alcune associazioni ordinistiche, con i quali si confrontato sulle problematiche legate all'esercizio dell'attività professionale in un contesto, quello calabrese, che rende tutto più difficile, soprattutto quando si cerca di garantire il rigoroso rispetto delle regole deontologiche. Callipo, inoltre, si è detto d'accordo con la necessità che ci sia maggiore concertazione tra la Regione, le associazioni di categoria e gli ordini professionali, interlocutori che, dalla propria postazione e grazie alle proprie competenze, sono in grado di cogliere con grande anticipo le priorità da affrontare e il modo in cui risolvere le problematiche più urgenti.

Più politico è stato invece l'incontro con l'osservatorio Spazio Aperto, punto di riferimento culturale molto dinamico nella Locride. Con gli attivisti dell'associazione, Callipo ha affrontato numerose tematiche, a cominciare dalla necessità di un ricambio della classe dirigente. "Serve una rivoluzione seppur democratica - ha detto Callipo -, ma non possiamo evitare di intervenire su una burocrazia che è figlia di vecchie nomine da parte della politica e che spesso è un vero e proprio ostacolo allo sviluppo». In materia di Sanità ha ricordato che «in Calabria si spendono 2.500 euro a persona ogni anno, come nelle regioni in cui la sanità funziona davvero, ai quali vanno aggiunti 500 euro pro capite per il piano di rientro dal debito». «Troppi - ha aggiunto -. Eppure l'emigrazione sanitaria è altissima. Per frenarla serve puntare sulla qualità, ma quella vera, che può consentire di ridurre i costi e, al contempo, aumentare il grado di efficienza dei servizi. Occorre promuovere nuovi centri di eccellenza, difendendo con le unghie e con i denti i pochi che ci sono, anche per spingere i medici più bravi a tornare".

Sulla questione rifiuti ha detto che, come sindaco, conosce bene il problema. "È impensabile aumentare i costi a carico dei Comuni e quindi dei cittadini attraverso la Tares. Amministro un Comune come Pizzo in cui si fa il "porta a porta", e penso che i fondi europei, che ci sono, vadano spesi in primo luogo per fare la raccolta differenziata e curare tutta la fase di un corretto smaltimento, fino a raggiungere l'obiettivo della piena autonomia territoriale nella gestione dei rifiuti".

Con riguardo alle risorse, oltre a fare riferimento ai fondi europei, Callipo ha messo l'accento sulla necessità di ridurre i i costi della politica, "facendo una guerra senza quartiere ai privilegi, ai doppi, tripli e quadrupli stipendi, alle indennità delle alte sfere. Il consiglio regionale attualmente costa quasi 80 milioni l'anno per il suo funzionamento. Noi vogliamo che in Calabria i consiglieri regionali non possano guadagnare più del sindaco di una città capoluogo. Contenere gli stipendi di manager pubblici, direttori e alti dirigenti è altrettanto doveroso, perché non è ammissibile che qualcuno incassi dallo Stato uno stipendio che può essere 10 volte più corposo di quello di un impiegato medio".

Tra i temi trattati nel serrato confronto con gli attivisti di Spazio Aperto, c'è stato anche il turismo. "Serve - ha detto il candidato alle primarie del centrosinistra - una cabina di regia regionale che promuova le politiche turistiche garantendo anzitutto un ambiente pulito, un'adeguata ricettività e una strategia promozionale".

La giornata è proseguita poi al lido La Playa, dove alle 20 Callipo ha incontrato un centinaio di giovani democrat. Con loro c'è stata come sempre una grande e immediata sintonia. Un momento di sincero entusiasmo, che si è focalizzato sulle problematiche più avvertite dai giovani in Calabria, a cominciare dalla mancanza di opportunità che li costringe a partire per costruirsi un futuro. "Nella Calabria che immaginiamo e vogliamo realizzare – ha detto Callipo – non si parte in cerca di lavoro, ma solo per viaggiare e allargare i propri orizzonti culturali. Nella Calabria che vogliamo, al massimo si torna, e si torna per restare".