Ex Campo Coni, Pollifroni (A Testa Alta): "Ennesima pagina triste della storia di questa città"

"Sul Campo Coni del Rione Modena di Reggio Calabria si sta consumando l'ennesima pagina triste della storia di questa città". E' quanto afferma Francesco Pollifroni, del Movimento "A Testa Alta" di Reggio Calabria.

"Ho appreso in questi giorni che nonostante alcuni lavori di adeguamento dell'impianto: ristrutturazione dell'area spogliatoi e dei bagni, gli ispettori dell'ASP5 non hanno potuto autorizzare l'utilizzo dei locali, che risultano ancora fuori norma. E' una cosa inaccettabile, che dimostra l'assoluta inadeguatezza di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica di questa città. Reggio rimane ancora priva di un impianto sportivo fra i più importanti ed utilizzati. La sua chiusura ha stroncato l'attività di decine di associazioni e società sportive, mortificato la voglia di sport di tanti giovani ragazzi che da dilettanti si recavano al Coni di Modena per mantenersi in forma e praticare una sana attività fisica. E' una cosa assurda. L'ennesima punizione verso i cittadini, soprattutto i più giovani che non hanno altri posti di sport dove recarsi. E non va meglio in altri impianti della città, o abbandonati, o affidati a società che sfruttano questi locali solo per guadagnare. La promozione e la diffusione dello sport è tutt'altra cosa".

"L'unico impianto di atletica leggera della città – prosegue Francesco Pollifroni - è stato così sottratto ai cittadini. E non se ne vede la soluzione, perché gli interventi effettuati, alla luce delle verifiche sanitarie, si sono dimostrati insufficienti ed inadeguati e non rispondenti alle severe norme vigenti. Della terna commissariale comunale nessuna traccia. Il Prefetto Chiusolo e compagni hanno dimostrato di esistere solo attraverso le salatissime cartelle dei tributi che sono arrivate in questi mesi ai reggini. Balzelli inusitati ed assolutamente sproporzionati ai servizi erogati. Mi domando, a questo punto, chi dovrà trovare la soluzione. E mi domando ancora, se i lavori effettuati siano da completare con altri interventi, o siano stati perfettamente inutili. Non ci sono parole per commentare quello che succede in questa città, che aspira a diventare 'normale', sulla quale tutti, candidati e aspiranti candidati alle prossime elezioni, propongono soluzioni e progetti di rinascita. Ma la realtà, la dura realtà – commenta Francesco Pollifroni – è solo questa. Non si riesce a riattivare un impianto sportivo, peraltro l'unico della città, chiuso dal mese di marzo, e punto di ritrovo per migliaia di sportivi, sia a livello dilettantistico che agonistico. E chissà quando questo potrà avvenire".

"Questa città – conclude Francesco Pollifroni – vuole ritrovare la sua identità. Vuole tornare a vivere. Ma non ha certo più bisogno dei soliti dilettanti della politica, che tali si sono dimostrati anche in questo frangente e che puntano a tornare a Palazzo San Giorgio".