Sgarbi ci riprova e scrive una lettera al ministro Franceschini per portare i Bronzi all'Expo

bronzidiriacebisAncora un tentativo per portare i Bronzi di Riace all'Expo 2015 di Milano: i protagonisti sono Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia e Vittorio Sgarbi, critico d'arte e ambasciatore delle Belle Arti Expo 2015. I due hanno scritto una lettera al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, per mettere in moto la procedura che permetterebbe lo spostamento dei Bronzi da Reggio Calabria a Milano.

"Illustre Signor Ministro – scrivono – in occasione dell'Expo universale di Milano, la Regione Lombardia intende rappresentare i valori più alti della civiltà artistica italiana. Milano, in questa occasione, non è soltanto il capoluogo della Lombardia ma la capitale della culturale d'Italia e una delle più importanti europee. Per questo, come sono presenti i padiglioni di ogni nazione, Milano vuole presentarsi con le testimonianze universali di cui è più alto simbolo la Pinacoteca nazionale di Brera".

I due chiedono al Presidente del Consiglio e al Ministro dei Beni Culturali di poter esporre i Bronzi all'Expo, "che soltanto ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria. Essi sono bensì patrimonio di tutti, patrimonio nazionale e beni dello Stato".
Chi oggi - scrivono Maroni e Sgarbi - manifesta dubbi sul significato dell'impresa, oltrechè infondate ragioni di conservazione, non si preoccupò di far trasferire da Mozia a Mantova (sommamente fuori contesto) il celebre Efebo. Proprio perchè il nostro patrimonio culturale non è una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale, i Bronzi sono valori universali della civiltà occidentale, e trovano il loro luogo ideale, in questa occasione, a Milano. Milano come Parigi, accoglie nei propri musei opere di ogni tempo e di ogni scuola.
Ed è fuori luogo richiamarne un contesto locale. Anche Giotto, fiorentino, ha il suo capolavoro (universale) a Padova. I Bronzi non sono calabresi, ma non c'è dubbio che, esposti a Milano, giovino all'immagine della Calabria nella memoria storica della Magna Grecia. E, mostrati al mondo a Milano, portino un'indubbia attenzione sul luogo in cui sono stabilmente custoditi".
"Ma è impensabile - prosegue la lettera - tra mille sollecitazioni, meriti di andarle a vedere a Reggio. Questo potrà accadere dopo la potentissima carica dell'Expo milanese.
Non mi sembra di minor conto, illustre signor Ministro, che la fortuna che essi otterranno a Milano possa essere reinvestita in Calabria, a vantaggio di beni abbandonati e molto più fragili.
Ogni opera d'arte è fragile e chiede di essere conservata con prudenza, ma l'argomento applicato ai Bronzi è un'evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott'acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi con tutte le cautele che le opere d'arte richiedono. I Bronzi non sono certo più fragili del Satiro danzante di Mazara del Vallo, dei cui movimenti nessuno si è preoccupato e che non ha avuto alcun danno".
"La Regione Lombardia - si legge nella lettera – nel chiedere responsabilmente questo prestito ha già condotto tutte le verifiche sulla fattibilità della trasferta e chiede che, della commissione che dovrà valutare i rischi, sia chiamato a far parte Bruno Zanardi, illustre restauratore che fu devoto allievo di Giovanni Urbani e che insegna all'Università di Urbino. Chi oggi tanto si preoccupa della fragilità dei Bronzi avrebbe dovuto avere il buon senso di non sottoporli a un terzo traumatico restauro in poco più di trent'anni, tanto più inutile e pericoloso di in trasferimento. Confidando sul buon senso e sulla responsabilità del Ministro - concludono Maroni e Sgarbi - non abbiamo dubbi che la richiesta sarà accolta".