Bronzi all’Expo? Putortì (M.I.T.I): “Danno morale e materiale per Reggio”

"Ci risiamo,dopo le molteplici umiliazioni che siamo stati costretti a subire noi reggini a causa di una classe politica (da destra a sinistra) e dirigenziale, inesistente che ha causato la chiusura pluriennale del Museo Storico ed Archeologico della Città, dopo il lungo "sonno" a cui erano stati sottoposti le mitiche sculture in questione, per poi al loro risveglio essere vestite di ridicolo in nome "dell'estro francese", adesso il Ministro Franceschini, su proposta del tuttologo e critico d'arte Sgarbi, ha ben pensato di continuare questa carrellata di vilipendi alla città di Reggio Calabria. Infatti l'Organo supremo del Mibact ha affidato ad una commissione di esperti (interni ed esterni al dipartimento), il compito di valutare la fattibilità del trasloco delle sculture bronzee , verso l'integerrima ed inespugnabile fortezza dell'Expo di Milano, dove secondo gli esperti sopraindicati, solo in loco la città di Reggio Calabria potrà purificarsi e riacquistare lustro e conoscenza nel panorama mondiale. Lo dice Fabio Putortì presidente e portavoce del M.I.T.I. Lega Sud (Movimento Italiano di Tutela e Integrazione) a proposito della querelle sul trasferimento dei Bronzi in occasione dell'Expo di Milano. "Manifestiamo il nostro totale dissenso alla scellerata opzione dei nostri blasonati connazionali. I Bronzi non si toccano – tuona Putortì – non perché la dr.sa Bonomi ,(che sovraintende), ha detto che vi può essere pericolo sulla solidità delle statue, ma bensì per il danno morale e materiale che subirebbe una città in un preciso momento storico, dove i rispettivi cittadini hanno percepito l'abbandono delle istituzioni, dove una commissione prefettizia ha dimostrato fin oggi di essere stata mandata solo per traghettare la città metropolitana verso le stesse forze politiche e lo stesso sistema ombroso, che sono stati causa dello sfracello del capoluogo reggino, ma soprattutto affinché i rispettivi cittadini e gli italiani tutti, riacquistino fiducia nelle istituzioni, non è necessario che siano spogliati di pezzi di storia del territorio col fine di portali in altre parti del territorio italiano, per far conoscere a loro volta in raffinati ghirigori di parole, le origini degli stessi popoli mediterranei. No, non è questa la soluzione per far rialzare il gigante addormentato.
Per questo – evidenzia il portavoce del M.I.T.I – chiediamo che siano i rappresentanti istituzionali (centrali e locali) a "muoversi" per il Sud e Reggio Calabria, non al contrario le millenarie statue bronzee. Che provvedano ad attivare voli e pacchetti viaggio a costi esigui, che garantiscano collegamenti ed infrastrutture adeguate, che facciano insomma quello per cui sono stati eletti e profumatamente pagati, affinché il resto della nazione e del mondo venga a visitare il Sud Italia, la Calabria ed il capoluogo reggino, come ogni altra meta turistica che si rispetti , per capire che qui non c'è solo la ndrangheta, la mafia e la camorra, ma c'è un mondo da scoprire.
Per tutte queste ragioni, in caso la commissione di esperti del Mibact confermi il trasloco, facciamo appello a tutti i reggini (e non solo), sia singoli che associati, che sono del nostro stesso pensiero, di non rimanere inermi a guardare, ma di risvegliare il proprio orgoglio ed unirsi senza alcuna distinzione politica o sociale, alla protesta che sta lanciando il nostro Movimento, affinché il resto d'Italia capisca che qui c'è un popolo che vuole partecipare e non stare a guardare. E se proprio il "ministro" Sgarbi ha realmente sentimenti patriottici – conclude Putortì – che inviti i francesi a farsi consegnare la Gioconda per riportala in Italia, così come tutte le altre famose opere italiane sparse per il mondo, nondimeno se il suo interesse primario non può essere disatteso, allora che gli si mandi una copia delle statue con la clausola di invitare tutti i turisti dell'Expo a proseguire verso il sud e Reggio per visitare gli originali e tutte le altre meraviglie del meridione".