Nino Costantino (Cgil): "Da Renzi ci aspettiamo risposte importanti sul porto di Gioia Tauro"

Il Presidente del consiglio, Matteo Renzi, sarà in Calabria e nella provincia di Reggio a metà del mese di agosto: "È un fatto importante perché mantiene la promessa fatta all'epoca della sua venuta a Reggio, nel maggio scorso. Noi, però, non ci aspettiamo più solo annunci e impegni, ci attendiamo soprattutto qualche soluzione ai problemi di una regione e di una provincia che hanno i record negativi più alti in termini di disoccupazione, precariato, povertà, pil e investimenti produttivi. Attendiamo, dunque, risposte certe ed interventi decisi in grado di dare respiro alle tante emergenze della Calabria, come quelle che riguardano i lavoratori in mobilità ed in cassa in deroga, gli altri precari, i disoccupati e le nuove povertà.

Ma al Presidente Renzi vogliamo porre anche il problema della prospettiva e dello sviluppo della Calabria. E, per quanto ci riguarda, uno dei punti fondamentali da cui può ripartire lo sviluppo e la speranza per l'intera regione è, senza dubbio, il porto di Gioia Tauro e la sua prospettiva industriale. Del resto, oggi lo chiediamo al Governo ed al suo Presidente perché più di ieri abbiamo le carte in regola. Il porto di Gioia e la Calabria sono stati al centro della più grande operazione di disarmo chimico mai svolta nella storia con una struttura portuale all'avanguardia e con i lavoratori che hanno dimostrato una altissima professionalità, come è stato da tutti riconosciuto. In questi giorni, si stanno svolgendo al porto di Gioia le assemblee con i lavoratori per illustrare le ragioni per cui tutti i sindacati confederali hanno firmato l'accordo sulla cassaintegrazione. C'è una buona partecipazione e un ottimo sostegno. Anche questa responsabilità sindacale e dei lavoratori vogliamo trasferire al premier.

E però adesso non sono più rinviabili gli interventi sul porto. A Renzi, per questo, chiediamo di venire a Gioia Tauro per dire poche cose ma che noi riteniamo importanti. La prima: riuscirà il premier ad invertire la vecchia politica di Moretti e costringere FS, in particolare Rfi, ad investire nel collegamento ferroviario del Porto col resto del Paese? La seconda: Gioia Tauro è il naturale polo logistico di tutto il Mezzogiorno e del Mediterraneo. Quali politiche il Governo nazionale mette in campo per favorire una scelta che in qualsiasi posto d'Europa sarebbe già stata fatta da un pezzo? La terza questione riguarda gli investimenti sui rigassificatori che creano sviluppo e ricchezza anche indiretta all'intero territorio, ma su cui ancora non abbiamo certezza per quello di Gioia. La quarta, e forse la più importante, è relativa alla ZES ed al reale impegno del Governo italiano a favorire una simile ipotesi che potrebbe davvero aiutare lo sviluppo del retro porto e dell'attività industriale che a Gioia non è mai partita. Ma su questa questione c'è una grande responsabilità della Regione che è stata incapace a programmare e a spendere le risorse dell'APQ, i cui bandi sono andati spesso deserti. Renzi ed il Governo nazionale ci devono dire, insomma, se il Porto di Gioia merita attenzione, se questo Governo vuole realmente intervenire su questa grande infrastruttura, se cioè finalmente dalle tante parole senza costrutto di questi anni si passa ai fatti. E soprattutto vogliamo sapere dal Premier se questi lavoratori che tutto il mondo ha apprezzato per la loro professionalità hanno il diritto di continuare a credere che il Porto possa essere davvero l'occasione di sviluppo e di occupazione per tutta la Calabria. Noi, inguaribili ottimisti, ci attendiamo da questa visita parole ed impegni seri ed importanti" afferma Nino Costantino, Segretario generale CGIL piana di Gioia Tauro.