Reggio, Cafiero de Raho: "Senza nuovi magistrati, da settembre si potranno celebrare solo i maxiprocessi"

cafieroderaho federicoSono serviti otto anni per dare una risposta alla testimone di giustizia rosarnese, Giuseppina Multari. La donna, denuncerà i propri aguzzini, che l'avrebbero privata di ogni libertà personale, riducendola in schiavitù. Un tempo lunghissimo e inaccettabile, combattere il malaffare in provincia di Reggio Calabria. E' per questo che le parole del procuratore capo, Federico Cafiero de Raho, risuonano come un vero (e ulteriore) allarme sulla situazione del sistema giustizia: "Il ritardo dell'esecuzione dell'ordinanza e frutto dell'emergenza e degli allarmi lanciati più volte dalla Procura". Per Cafiero de Raho, il numero di magistrati inquirenti e di giudici è assolutamente inadeguato per fronteggiare un fenomeno così pervasivo come quello della 'ndrangheta. Le piante organiche sono scoperte per diverse unità e, anche qualora fossero al completo sarebbero comunque insufficienti. Per questo il capo della Procura reggina ha chiesto al ministro della Giustizia non solo il completamento delle piante organiche, ma anche l'ampliamento delle stesse, per poter combattere i livelli superiori della 'ndrangheta. Intanto, però, le risposte latitano e quindi Cafiero de Raho solleva l'inquietante prospettiva: "Da settembre potranno essere celebrati solo maxiprocessi, in altri casi il territorio non avrà alcuna risposta dalla giustizia, se non arriveranno nuovi magistrati".