Condofuri e Motta San Giovanni (RC): le prime stazioni sociali della Calabria

disabilidi Jessica Amaddeo - Stazione che vai, volontario che trovi. Il vecchio detto, modificato, è la sintesi perfetta del progetto "Volontari in stazione", nuova iniziativa promossa da Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana e Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (Csvnet) per il recupero delle stazioni italiane attive ma da tempo impresenziate dal personale ferroviario. Abbandonati e spesso lasciati all'incuria, questi spazi vengono adesso offerti alla comunità per una rinascita strutturale ma soprattutto locale, territoriale, che in Calabria coinvolgerà la provincia reggina con le stazioni di Motta San Giovanni e Condofuri. Valorizzare e sviluppare le abilità delle persone con disabilità attraverso la lavorazione della terracotta è l'obiettivo del progetto presentato dall'associazione "InHoltre" per il primo dei comuni reggini già citati.

Laboratori musicali e artistici si aggiungeranno al lavoro artigianale per dare un'ulteriore spinta al reinserimento di circa 30-40 giovani con disabilità di età compresa tra i 18 e i 40 anni. A Condofuri, invece, la stazione ferroviaria sarà concessa all'associazione "Europa Unita" attenta alla salvaguardia ambientale e del territorio. In questo caso i locali saranno di supporto alle attività di soccorso e recupero della popolazione, antincendio boschivo e collaborazione con il personale del 118 per interventi sanitari e di trasporto. In entrambi i casi le associazioni potranno utilizzare gli spazi delle strutture in comodato d'uso mentre l'avvio dei lavori seguirà tempistiche diverse legate alle esigenze di realizzazione dei progetti e alle condizioni effettive delle strutture.

L'accordo tra Ferrovie dello Stato e Terzo settore, concluso ufficialmente nei giorni scorsi, in realtà vede l'intero Meridione protagonista per la riqualificazione territoriale e l'attivismo sociale, con particolare attenzione a Calabria, Abruzzo e Campania dove, in fasi diverse, vengono chiamate in causa le associazioni interessate al progetto e i Centri di Servizio per il Volontariato competenti per i singoli territori. Buone notizie, dunque, sul fronte sociale grazie alla collaborazione e all'intesa tra azienda e mondo del volontariato che sembra vincere per il vantaggio di tutti, unendo interessi pubblici, privati e locali per il bene comune che profuma di attivismo e solidarietà in una regione come la Calabria dove sempre meno è lo spazio lasciato al sociale e il Terzo settore resiste a fatica a fronte di innumerevoli mancanze e promesse non mantenute. Dopo i mesi "caldi" per il Terzo settore reggino adesso, finalmente, una ventata di aria fresca.