Reggio, da Falcomatà "appello a tutte le energie positive della città"

"La Reggio che vogliamo costruire è una città in cui ciascuno di noi abbia un nome, non sia solo un numero. Cittadino, non utente. Persona, non codice fiscale. Persone, non categorie di persone. Già perché Reggio è migliore di come ce la raccontiamo. Ciascuno di noi, tuttavia, deve rinunciare alla "delega in bianco" alla politica e fare la sua parte. Proponiamo, dunque, un metodo diverso, quello del "tocca a noi" e non quello del "m'a viu jeu". Per fare questo, però, è importante che ci si avvicini alla città con lo spirito di chi vuole dare senza pretesa di ricevere. È possibile amministrare Reggio solo se si è capaci di amare Reggio. Ognuno di noi, pertanto, ha il dovere di svolgere il proprio, di compito". Da Libro Cuore l'appello che il candidato sindaco del Pd a Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, lancia alle "energie positive della città".

Le città combattono con il degrado, lo sappiamo. Ma il degrado più grande non sono i muri scritti o le mattonelle sconnesse. Il vero degrado è la solitudine, questa è, senza dubbio, l'angoscia principale per chiunque, oggi, si assume la responsabilità di essere classe dirigente in città. È proprio per questo che a Reggio dobbiamo operare affinché la piazza torni di mestiere a fare la piazza e non lo spartitraffico. Perché le strade parlino. Perché il centro sia un luogo di incontro e non solo di attraversamento. Perché la colonna sonora della città siano i passi e le voci, non il clacson e i motori o, peggio ancora, il silenzio. Allo stesso tempo però, bisogna tornare a educare i cittadini alla bellezza. Questi sono tempi di assuefazione e abitudine al brutto. Reggio, invece, ha un patrimonio di beni culturali, storici, artistici, architettonici e botanici inestimabile che va recuperato e valorizzato. Educare alla bellezza è una forma di cultura. Cultura non significa solo ricordare ma anche investire nel futuro perché portare un bambino a leggere un libro significa educarlo a valori come lealtà, solidarietà, onestà, trasparenza, coraggio, sacrificio e quindi significa sottrarlo ai tentacoli della 'ndrangheta. Senza paura" afferma ancora Falcomatà.

Belle parole, da parte del giovane candidato sindaco. Poca concretezza. Ma Falcomatà ci prova subito dopo: "E senza paura si costruisce un'idea di welfare condivisa insieme all'associazionismo, al volontariato, al mondo variegato del Terzo Settore. Sostenendo quelle esperienze che in città lasciano un segno di speranza, d'impegno quotidiano rivolto a chi chiede ascolto, affinché i diritti dei deboli non siano deboli. Una città finalmente inclusiva, solida e solidale. Immaginiamo una città che non si vergogni dei propri rappresentanti e una classe politica che torna a guardare negli occhi le persone e dice "io per un periodo di tempo mi metto in gioco insieme a te e cerco di rappresentarti". Per realizzare tutto questo dobbiamo fare tre cose: coinvolgere, coinvolgere, coinvolgere. Tutte le energie positive della città, le associazioni, l'università, gli studenti, gli imprenditori, le forze cattoliche e moderate, i giovani, tutti coloro che hanno deciso di realizzare qui il loro futuro personale, professionale, familiare e lavorativo e che, finalmente, hanno la possibilità di essere protagonisti. A questa città ci rivolgiamo, nessun reggino che ha a cuore le sorti del posto in cui vive può, oggi, restare a guardare. Non rassegniamoci a dare per scontato che i figli vivranno peggio dei padri. L'idea che non valga più la pena combattere e impegnarsi è assurda. Un'altra Reggio è già qui: basta farla entrare" conclude Falcomatà.