Tabularasa, l’appello di Corrado Passera: “Rilanciamo il Paese, possiamo farcela”

L'ex ministro Corrado Passera è stato l'ospite dell'ultimo appuntamento reggino di Tabularasa. Prima di parlare alla platea presente alla Torre Nervi, Passera, autore del volume 'Io siamo. Insieme per costruire un' Italia migliore' (edito da Rizzoli) ha incontrato i giornalisti. "Il testo – ha affermato - è scritto in forma divulgativa e consiste in un programma per il Paese, una nazione che vuole e deve ricominciare. Allontaniamo da noi l'idea disfattista e pessimista che non si può fare niente per ripartire. La realtà è che abbiamo risorse per rimetterci in moto. Nel volume spiego dove andare a trovare quei finanziamenti necessari per ridare fiato ai cittadini e alle imprese".

Salito sul palco insieme ai moderatori del dibattito Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, organizzatori dell'intera kermesse, Passera ha poi parlato dell'Italia, della sua attuale situazione economica e della sua possibilità di 'cambiare passo'.

"Il nostro Paese – ha detto - rallenta da troppo tempo. È un territorio bloccato dalle cinghie della disoccupazione. Quindi la prima cosa da fare è creare lavoro, in seguito si deve intervenire in quei settori fondamentali per la crescita: scuola, burocrazia e giustizia. Il volume è pieno di proposte pratiche nate in seguito all'ascolto diretto dei cittadini incontrati nelle trenta tappe svolte su tutto il territorio nazionale".

Gli italiani, secondo Passera, peccano spesso d'individualismo eccessivo che tarpa le ali ad uno sviluppo possibile: "Facciamo squadra – ha esortato -. Per il progetto Paese ognuno porti la sua unicità al servizio della collettività. Tramite le varie esperienze lavorative della mia vita ho notato che le grandi conquiste sono state realizzate da quei leader che si sono circondanti da persone brave più o quanto loro".

Parlando della situazione politica attuale Passera delinea un quadro deludente. "Non è stata fatta – ha sottolineato - finora nessuna proposta forte dal punto di vista economico. Dobbiamo rimettere in moto l'economia, dobbiamo creare lavoro e con esso ridare dignità alle persone. Dobbiamo intervenire sulle imposte, l' Italia con le sue elevatissime tasse fa scappare gli investitori e taglia le gambe alle imprese locali".

L'ex ministro boccia l'Italicum e la riforma del Senato, e dice inoltre che stiamo sprecando l'enorme opportunità del nostro semestre di presidenza dell'Unione europea. "Noi – ha rimarcato - dobbiamo avere l'ambizione come Paese di fare cose grandi, ne siamo capaci e abbiamo gli strumenti necessari per farcela. Dobbiamo migliorare i nostri punti d'eccellenza: l'agricoltura, il turismo, la manifattura. Ma senza risolvere i grandi problemi legati ai trasporti, che soprattutto le regioni del sud presentano, non si può fare nulla".

Ecco la proposta di Passera per il prossimo futuro: "Impiegare la maggior parte dei fondi strutturali europei nella creazione e nel miglioramento delle infrastrutture, così da poter esser realmente collegati con l'Europa e con il resto del Mediterraneo".

Prima di salutare il pubblico l'autore del volume ha voluto fare un accenno al suo movimento politico "Il 14 giugno – ha evidenziato Passera - abbiamo presentato il progetto di 'Italia Unica', da settembre apriremo le 'porte' in ogni regione. Ogni territorio disegnerà un personale programma che poi affluirà in quello globale per il Paese. Usiamo il termine 'porte' per sottolineare che in 'Italia Unica' si entra dal territorio al centro e non viceversa".

La serata reggina (la seconda in programma per il gran finale si è svolta a Gerace con Paola Bottero e Mario Congiusta) è proseguita con la proiezione del documentario 'Solo per farti sapere che sono viva' realizzato da Simona Ghizzoni e Emanuela Zuccalà in collaborazione con 'The Third Island" e in seguito con il concerto degli 'Other Voices'.