L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria si appella al Governo per sbloccare la situazione del commissario per la Sanità in Calabria

Il Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria, su impulso del proprio Direttivo (Pasquale Veneziano, presidente, Giuseppe Zampogna, Vicepresidente, Vincenzo Nociti, segretario, Bruno Porcino, Tesoriere, Filippo FrattiMa, Presidente Commissione Odontoiatri), chiede al Governo di nominare, nel più breve tempo possibile, il nuovo Commissario per la Sanità in Calabria. "Purtroppo la nostra regione non è nelle condizioni di attendere più dopo che due mesi e mezzo fa, a seguito delle note vicende che hanno riguardato la politica regionale calabrese, il cruciale incarico, ricoperto dal Governatore pro tempore, Giuseppe Scopelliti, è rimasto vacante. La necessità di nominare un Commissario per la Sanità in Calabria non può essere considerata un optional poiché questo settore, già di per sé stesso nevralgico, lo diventa ancora di più in una regione come la nostra che è stata sottoposta ad un piano di rientro fatto di lacrime e sangue; un piano di rientro che ha bloccato da tempo immemore le assunzioni dei giovani medici e che ha visto ridurre considerevolmente le risorse e i mezzi per garantire i livelli essenziali di assistenza ai cittadini calabresi. Infatti, se oggi i LEA vengono ancora garantiti ciò si deve, in primo luogo, allo spirito di sacrificio ed alla professionalità dei medici di questa regione. Pretendiamo, pertanto, che il Governo, così solerte nell'imporre vincoli e restrizioni, sia altrettanto attento alle sacrosante richieste che provengono da questa terra che non chiede altro che una guida tecnica in grado di far ripartire la macchina amministrativa che, essendosi bloccata due mesi e mezzo addietro, ha lasciato in mezzo al guado diverse questioni da risolvere. Peraltro, ci appare assolutamente incomprensibile l'atteggiamento del Governo che tergiversa dall'indicare un nome che possa racchiudere in sé rigore morale e competenze professionali all'altezza del delicato compito. Sciolto il nodo del Commissario, auspichiamo che il sistema sanitario calabrese possa, finalmente, essere messo nelle condizioni di garantire concretamente i Lea perché i cittadini calabresi non meritano di essere trattati da viaggiatori di seconda classe. La politica di tagli lineari ed indiscriminati non ha più senso. La sanità calabrese ha bisogno di interventi strutturali ed a lungo termine. Proprio per questo, riteniamo maturi i tempi per allentare i lacci di questo piano di rientro miope che sta strangolando la sanità calabrese senza dover rinunciare ad un risanamento che può essere concepito in ben altri modi. Creare le condizioni per costringere sempre più calabresi all'emigrazione sanitaria rappresenta un boomerang per i conti del comparto sanitario in Calabria. Serve una spending review più umana e soprattutto più lungimirante, ma serve anche un Commissario per la Sanità in Calabria per uscire dalle secche di un pantano che rischia di affossare ancora di più il nostro settore. E per questo motivo, confidiamo in una politica nazionale solerte non solo quando si tratta di cinguettare" è scritto in una nota stampa.