Debito rifiuti a Villa San Giovanni (RC), per Caridi (Benvenuti al Sud) "troppe analogie col Modello Reggio"

"Esistono diversi modi per "indorare la pillola" ma nessuno per alterare la verità. E la verità è quella che emerge, nonostante i tentativi di dissimularla, dalle dichiarazioni del Sindaco e del suo Vice in merito al debito con la regione Calabria sui rifiuti. Dunque, il comune villese ha accumulato un debito di ben 840.000 euro nei confronti della regione che l'8 luglio scorso ha avviato le procedure per il recupero coattivo delle somme. Debito che – sempre che ciò sia vero – solo il successivo 22 luglio il Comune avrebbe saldato, quindi successivamente all'avvio delle procedure di recupero. Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dai due amministratori locali, invece, vorrebbero far apparire come la permanenza del debito agli atti della regione sia ascrivibile alla lentezza di una burocrazia che, con ogni evidenza, anche quando, non poteva prendere atto di pagamenti non ancora avvenuti e, se avvenuti, effettuati in epoca successiva. E non è la prima volta che ciò avviene, a dimostrazione di una certa proclività e tendenza degli amministratori villesi a nascondere il vero, o a farlo apparire diverso dalla realtà. La realtà, infatti, dice che quel debito, di quasi un milione di euro, seppur in parte addebitabile a precedenti amministrazioni, si è trascinato, con annesso accumulo di interessi, per colpa esclusiva dell'amministrazione comunale e, in particolare, dell'assessore alle finanze, Messina, che ha interrotto il piano di rientro concordato dal commissario prefettizio, Mario Rosario Ruffo. Già lo scorso anno, sullo stesso tema, sia La Valle che Messina erano intervenuti per smentire il cospicuo debito maturato con l'assessorato regionale all'ambiente ed anche in quella occasione erano stati miseramente smentiti dall'inesorabilità degli atti che ieri, come oggi, fotografa una situazione allarmante delle finanze locali. Ancora più allarme – se possibile – è la soluzione che La valle e Messina avrebbero adottato per far fronte al debito accumulato, visto che gli stessi dichiarano di avere utilizzato le somme ottenute quale anticipazione dal "decreto salva imprese". Cioè somme che sarebbero dovute servire per il pagamento del "debito commerciale" di imprese e professionisti che vantano crediti certi ed esigibili ed è, quindi, dubbio che tali fondi possano essere utilizzati per il pagamento di debiti tra pubbliche amministrazioni. E, tuttavia, questo è un tema molto interessante e da approfondire ma che non sposta di un millimetro le censure nei confronti di un "modello villa" che sempre più spesso sta mostrando analogie con quel "modello Reggio" i cui effetti sono ben noti, anche perché, trattandosi di anticipazioni, queste sono somme che il comune dovrà restituire. E lo sa bene, La Valle, il quale sibillinamente avverte che anche l'amministrazione da lui retta lascerà dei debiti alla successiva. La Valle e Messina, dunque, non hanno nulla di che bearsi e piuttosto che continuare a dipingere come roseo un disastro che non è solo politico-amministrativo ma anche economico, avrebbero dovuto, invece, trovare il coraggio per rispondere a quei cittadini i cui conti correnti sono stati bloccati illegittimamente. Ennesimo tema scomodo, questo, sul quale come sempre hanno preferito darsi alla fuga". Ad affermarlo è il portavoce del Movimento Benvenuti al Sud, Rocco Caridi.