A Lazzaro (RC) la prima "Spiaggia Libera della Legalità"

spiaggialiberadi Daniela Liconti - "Chi gestisce una spiaggia gestisce qualcosa che non è suo ma nostro e ci impone di essere acquiescenti alla mafia. Una spiaggia libera ha quindi un valore straordinario." Così Tano Grasso della Federazione Antiracket Italiana all'inaugurazione della prima Spiaggia Libera della Legalità a Lazzaro: un evento che ieri ha riunito tutto l'associazionismo antimafia e antiracket di Reggio Calabria. Ideatore dell'iniziativa Filippo Cogliandro, Chef Patron de L'Accademia Ristorante Gourmet di Lazzaro, che da solo ha denunciato i suoi estorsori ed ha intrapreso un percorso di legalità che passa anche dal rendere un servizio gratuito alla comunità per la condivisione di spazi che sono nostri, restituendoci in maniera semplice una spiaggia libera e gratuita fruibile da tutti, dalla mattina alla sera, con musica, animazione e servizio bar a cura dello staff de L'Accademia. "Vedere un paese che ritorna a vivere – afferma Cogliandro - anche lanciando messaggi puliti come questo, ci riempie di orgoglio. Sono certo che pian piano tanti operatori sceglieranno di agire come noi". Tra i presenti, il prefetto Claudio Sammartino, il comandante dei Carabinieri Lorenzo Falferi, il Procuratore Capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, il Procuratore Capo della DDA di Reggio Calabria Ottavio Sferlazza, Claudio La Camera dell'Osservazioni sulla 'ndrangheta e i giornalisti Michele Inserra e Michele Albanese.

Un'iniziativa che si realizza con il sostegno del Comune di Motta San Giovanni, frammento di "una terra difficilissima" come afferma il sindaco Paolo Laganà, che ripercorre le tappe del progetto iniziale, affidato a Cogliandro "in riconoscimento del merito di essersi opposto a chi voleva lucrare sul suo lavoro e la sua famiglia. In quel momento abbiamo riconosciuto un segnale che meritava l'espressione della nostra vicinanza ad un nostro imprenditore, ma volevamo fare di più: rendere questo luogo un simbolo di coloro che sono stati vessati e si sono opposti e intendono riscattare questa terra."

"Con la nostra presenza qui certifichiamo che questa spiaggia è libera dalle mafie" - dichiara Tano Grasso. Non è un'affermazione banale se pensiamo all'omicidio di Raffaele Granata, titolare di un lido di Castelvolturno che nel 2008 fu assassinato per essersi rifiutato di pagare il pizzo: un omicidio che si rivelò un investimento per la camorra in quanto il giorno dopo tutti gli altri gestori pagarono, cosa che fruttò alla criminalità organizzata circa un milione di euro in poche settimane e determinò il fatto che bagnarsi lì fosse un atto ipotecato perché la spiaggia non era libera."

Le conclusioni sono affidate al Procuratore Capo Federico Cafiero de Raho, che ribadisce quel concetto di convenienza che non riguarda l'economia, ma il "convivere con coloro che osservano le leggi per uno sviluppo sano dell'economia, perché si possa vivere senza temere di spendere il proprio denaro in un negozio di 'ndrangheta, rafforzandola. Quando ci decideremo ad assumerci il rischio della responsabilità, quel dovere che ci dovrebbe consentire di lavorare per una società migliore e a tutti di avere il coraggio di denunciare? E' pensabile che un giornalista per aver scritto degli articoli si trovi oggi sotto scorta? Che civiltà è questa? Si può pensare di continuare a tacere? Non è meglio rischiare qualcosa piuttosto che continuare a sopportare arroganza e prepotenza della 'ndrangheta? Oggi non si va avanti se non si scaccia la 'ndrangheta che distrugge economia, libertà e tanta gente. Filippo Cogliandro ha denunciato e continua la sua attività, lo riconosciamo come una persona libera. Vorrei che ciascuno di noi pensasse di spendere il proprio denaro presso chi ha denunciato e subisce un isolamento imposto: se non la facciamo tra di noi questa pulizia, la società non cresce. La convenienza economica è essere solidali, aiutarci e portare questa terra a un livello di civiltà che altrove esiste. Questa terra ad oggi sconta l'incapacità di reagire. E' ora di cominciare." In coda Filippo Cogliandro ha presentato il progetto "Megghiu i tia" che riguarda un'automobile di grossa cilindrata confiscata alla camorra e oggi in affidamento all'Osservatorio sulla 'ndrangheta. "Ho pensato che in quanto bene confiscato dovesse tornare ad essere fruibile per la collettività dando l'opportunità di dimostrare che si è dalla parte della legalità. Così l'auto verrà utilizzata dalle coppie di giovani sposi che scelgono di metterci la faccia per testimoniare di essere "meglio di loro".

Le realtà presenti sul territorio a sostegno: Libera Rc, FAI (Federazione Antiracket Italiana), Sos Impresa, Confesercenti Calabria, Osservatorio sulla 'ndrangheta, Coordinamento Associazioni Area Grecanica No Carbone, Agenzia Borghi Solidali, Associazione I Fossatesi nel Mondo, Presidio Libera Peppe Tizian di Carpi, Cisl Ust e Cisl Coord Donne, Risveglio Ideale, Stop 'ndrangheta, Stella Ciarletta Consigliera di Parità, Masci RC4, Legambiente, Accademia Pentakaris, Fondazione Filianoti, Riferimenti, Proloco del Comune di Motta San Giovanni, Unpli Calabria, Reggio non Tace, Cereso, Parrocchia Santa Maria delle Grazie.