Ricordato a Bova (RC) il vescovo monsignor Cognata

L'amministrazione comunale di Bova, la comunità tutta festeggia assieme all'Arcivescovo Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, alle suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore ai componenti della parrocchia al sacerdote don Natale Spina al diacono don Mario Casile al clero presente, l'80° anniversario della fondazione dell'Istituto da parte del Vescovo Mons. Giuseppe Cognata.

Gia' di buon mattino arrivano le suore del provinciale di Pellaro assieme a alle consorelle di Bova Marina, seguite da un numeroso corteo di persone, vengono ripercorse le vie principali dell'antico borgo grecofono, visitate le varie strutture comunali e le chiese, nel pomeriggio arriva S.E. l'Arcivescovo il quale partecipa all'importante ricorrenza celebrando la S. Messa nella Concattedrale dell'Isodia.

il Sindaco di Bova Santo Casile saluta e ringrazia S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, pronunciando il seguente discorso

Eccellenza Reverendissima,

con immensa gioia che le esprimo a nome mio personale, assieme all'amministrazione comunale, alla comunità tutta, il cordiale e fraterno saluto e l'affettuoso ringraziamento per la sua odierna presenza nella nostra città assieme alla religiose le Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Un particolare doveroso saluto alla superiora del Prov.le Suor Agata, e alla direttrice della sede di Bova Marina. Oggi non a caso la scelta di venire nella nostra comunità per festeggiare 80° anniversario della fondazione del'Istituto avvenuta nel dicembre 1933 ad opera del Vescovo di Bova Mons. Giuseppe Cognata, un cordiale saluto a tutti i presenti al clero alle autorità civili e militari.

Mons. Cognata

eletto 11 marzo 1933 a soli 47 anni da Papa Pio XI. inizia la sua attività in questa città' nel giugno 1933. è l'anno Santo nel XIX° centenario della redenzione operata da Gesù sulla croce. la Diocesi che gli è affidata, è una Diocesi povera e difficile, con le parrocchie dislocate tra le gole dell'aspromonte, con una vita ancor quasi primitiva. il Clero scarso, assenti le suore per l'educazione dei piccoli e l'aiuto ai più poveri. è quasi tutto da fare.
Monsignor Cognata chiede consiglio al Papa Pio XI per far fronte. il Papa lo incoraggia a dar vita ad iniziative nuove con l'agilità e l'arditezza di San Giovanni Bosco che lui ha conosciuto di persona all'oratorio di Valdocco.

Il giovane Vescovo prega, si consiglia e così già il 17 dicembre 1933, a soli sei mesi dal suo ingresso, dà inizio alle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

"Mons. Giuseppe Cognata fu uomo e Vescovo di fede la sua famiglia ad Agrigento, era dedita alla cultura e alla pubblica amministrazione, più che alla vita cristiana. Giuseppe, nacque il 14 ottobre 1885 nella città dei templi, suo padre, affiliato alla massoneria, per la pressione della madre, donna di chiesa, inviò questo figlio, per gli studi secondari al collegio Salesiano San Basilio di Randazzo.

Lì trovò un Santo Salesiano, formato direttamente da don Bosco, a fargli da guida. Peppino – così veniva chiamato in famiglia – nel 1900, ne uscì con la licenza ginnasiale e la vocazione al sacerdozio nella società salesiana. seguirono aspre lotte in famiglia, ma nel 1901, il ragazzo la spuntò sul padre, ossia sulla loggia massonica, ed entrò felice, tra i salesiani.

Da subito, sulle orme di don Bosco, è un innamorato dell'Ausiliatrice e di Gesù Eucaristico: vuole essere "ostia con Gesù", cioè offerto con lui, in adorazione a Dio per la salvezza del mondo, sul calvario e sull'altare del sacrificio della messa.

Con il passare degli anni e l'avvicinarsi della meta, questo ideale lo appassiona sempre di più. è studente, novizio e chierico di singolare bontà e virtù, animato sempre dalla gioia di donare, di "servire il Signore nella gioia", come ha insegnato il Santo fondatore dei salesiani ai suoi figli.
Studi filosofici e teologici brillanti. ampie letture dei classici e degli autori contemporanei, conoscenza dei maestri di Spirito e degli educatori Cristiani. questa la sua formazione e la sua base cristiana ed umana. nella primavera del 1908, offre a Dio i Santi voti per sempre, nelle mani di don Michele Rua, il primo successore di don Bosco, oggi Beato.

il 29 agosto 1909, è ordinato sacerdote da mons. Arista, Vescovo di Acireale.
don Giuseppe, ora, va a laurearsi all'università di Catania, quindi inizia la sua missione di sacerdote e di educatore in mezzo alla gioventù: è insegnante e superiore nei collegi di Bronte (Catania), Este (Padova) e Macerata. Appare presto un salesiano eccezionale, un vero contemplativo nell'azione, con un'intensa vita di unione con Dio e di zelo per la salvezza delle anime. forma i giovani all'amicizia con Gesù, alla preghiera, al servizio del prossimo. ha il dono e l'arte dell'amicizia e si fa assai ben volere.

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Mons. cognata insegna che «la parola d'ordine dell'Oblazione è: tutto per Gesù», e che le sue suore dovranno vivere in totale unione con Gesù-Ostia nel sacrificio Eucaristico dell'altare.
Per le sue suore e per tutti i suoi diocesani, ad iniziare dai suoi preti, spiega che «l'Oblazione è la perfezione della vita cristiana vissuta in olocausto di carità, uniti a Gesù, che tutto offrì per nostro amore».in una parola, Mons. Cognata appare a chi lo vede e lo segue, come il Vescovo della redenzione e perciò dell'Oblazione con Gesù.

Affascina tutti con la sua sconfinata capacità di amare: uomo tutto di Dio e tutto degli altri nella continua ricerca della carità teologale. chi lo ha conosciuto ha testimoniato che "nessuno sapeva amare come lui" e che "tutto in lui, la dolcezza, il tratto, il sorriso, lo sguardo, l'azione, tutto è espressione di amore".

Sette meravigliosi anni di episcopato, trascorsi nel modo appena descritto. poi attorno a lui, si scatena la bufera. si era offerto vittima e dio lo prende in parola, permettendo per lui una prova durissima, di eccezionale durata e pesantezza, una croce legnosa e trafiggente per lunghissimi anni .contro di lui, arrivano aspre calunnie che giungono fino al Papa.

Pio XI prende le sue difese.. gli viene proibito il governo del suo istituto e il 5 gennaio 1940 si vede obbligato a rinunciare alla Diocesi. Va a vivere con i confratelli salesiani a Castello di Godego (Treviso), accettando il suo nuovo stato di vita come compimento di un voto fatto a Dio per ottenere la grande grazia della conversione di suo padre.

Per 32 anni, fino alla morte, Mons. Giuseppe Cognata vive nel nascondimento, nella preghiera, nell'umile e fecondissimo lavoro sacerdotale, soprattutto di direttore spirituale, in perfetta Oblazione sacrificale di sé, come Gesù sulla croce.

Chi lo avvicina, confratelli salesiani, sacerdoti, suore, religiosi e laici, ha l'impressione di aver incontrato un Santo, un grande maestro di intimità e di sacrificio con Gesù.

Diffonde luce, coraggio, fiducia e gioia in una paternità avvolgente. nobilissima figura, ricco di dottrina, sapienza, e della santità della dolcezza di San Francesco di Sales. devotissimo all'Ausiliatrice, indirizza sempre a lei coloro che incontra, sicurissimo che la Madonna risponde sempre a chi lo invoca.

Ma nel 1962 chi l'aveva calunniato, prima di morire ritratta tutto quello che aveva detto contro di lui. così, con immensa gioia, il Papa Giovanni XXXIII lo riabilita e Mons. Giuseppe Cognata può partecipare al concilio vaticano II°.

Il 29 gennaio 1972, ha la gioia di vedere l'istituto che ottiene il pieno riconoscimento Pontificio.
Viene invitato a Roma, dove non può mancare per quell'ultima festa dedicata a lui, che ha versato lacrime di sangue, ma che ora viene riconosciuto come fondatore.

da Roma si reca a Pellaro, là dove 40 anni prima era nata la sua opera.
il 22 luglio 1972, Mons. Cognata va all'incontro con Dio.

A fine cerimonia l'amministrazione comunale di Bova ha offerto un buffet ai convenuti.