La lettera al Ministro sui lavori fermi sulla 106 Jonica

"Gentile Signor Ministro, da alcuni mesi è percepibile l'interruzione dei lavori di realizzazione della rotatoria all'incrocio per Motta San Giovanni (km 17+600) e ci chiediamo se l'interruzione dei lavori sia dovuta all'ennesima sopraggiunta variante. Anche al Bivio per Lazzaro Nord i lavori sono fermi. Egregio Signor Ministro prenda visione dell'intero progetto e verifichi la veridicità delle considerazioni che abbiamo voluto sintetizzare a seguito della lettura degli elaborati di progetto in nostro possesso e degli interventi già realizzati. Lo afferma Vincenzo Crea, Referente unico dell'ANCADIC Onlus e responsabile del comitato spontaneo "Torrente Oliveto.
"Ci chiediamo quale itinerario dovrà percorrere l'abitante del quartiere Ribergo di Pellaro per andare in direzione Melito P.S ovvero per raggiungere il centro di Pellaro a seguito della rimodulazione del quadrivio al km 11+600 con l'eliminazione dell'impianto semaforico e di tutti i punti di conflitto propri dell'intersezione; la rotatoria al km 13+600 che ridisegna l'attuale "curva della Coca Cola" dovrebbe trovare consistenza nell'unica funzione di "traffic calming", ma non è possibile pensare ad una moderazione della velocità dei veicoli con la mera sostituzione di una curva con una rotatoria a due bracci lasciando invariata la lunghezza di circa 1600 mt del rettifilo che la precede da Melito PS. Quali benefici in ordine alla mobilità hanno percepito gli abitanti di Bocale I e Bocale II che per raggiungere le loro abitazioni e le sedi delle loro attività sono ancora costretti a percorrere la Vecchia Provinciale da Pellaro o da Lazzaro, viabilità con capacità chiaramente insufficiente al volume di traffico degli ultimi vent'anni. Fosse stata ubicata ad alcune centinaia di metri più a sud ne avrebbe favorito la percezione e conseguentemente la riduzione di velocità e dal punto di vista urbanistico avrebbe potuto realizzare una funzionale ricucitura dei centri abitati con la SS106; la rotatoria per Motta San Giovanni presenta il braccio lato mare tronco. Si ripete la mancata ricucitura con la rete viaria comunale di collegamento con il litorale; si è quindi previsto un ramo senza alcuna continuità viaria. E' d'obbligo domandarsi quali siano state le motivazioni, si spende denaro e non si rende fruibile l'opera (ramo), non si utilizzano a pieno le risorse finanziarie disponibili per dare un'infrastruttura funzionale che avrebbe risolto evidenti problemi di mobilità e di sicurezza stradale; la rotatoria a tre bracci di Lazzaro Nord è anch'essa testimonianza di una scarsa analisi delle criticità, manca chiaramente una visione globale del sistema di mobilità che investe il centro cittadino e il litorale. Per il collegamento con il litorale da Sud e per il Nord permane l'impossibilità di transito per gli autobus ed i mezzi di altezza superiore a mt 2,70. Un quarto braccio lato mare avrebbe eliminato il gap e nel contempo avrebbe risolto il collegamento con la Fermata ferroviaria; la rimodulazione dell'incrocio Lazzaro Sud ha fortemente penalizzato la mobilità urbana della contrada S.Elia con il centro di Lazzaro mettendo a nudo l'inconsistente rete stradale urbana. L'intervento ha eliminato i punti di conflitto di un incrocio che a nostro avviso non presentava significative criticità per la sicurezza tali da giustificarne la rimodulazione. Perplessità avvalorate dal successivo intervento di nuova canalizzazione per l'incrocio a circa 100 mt a sud, in cui però non è possibile riscontrare le caratteristiche geometriche che la normativa attuale e precedente prescrive per gli elementi di un'intersezione a raso".