Prescrizione per don Nuccio Cannizzaro, Arci esprime dissenso: "Non si è compiuto processo di liberazione dei cittadini"

L'Arci Comitato Territoriale di Reggio Calabria esprime fermo dissenso rispetto alla decisione di quei pochi cittadini del Rione Condera che alcune sere fa hanno ritenuto opportuno festeggiare l'avvenuta prescrizione del reato di cui era stato accusato, nell'ambito del processo a carico di Santo Crucitti, don Nuccio Cannizzaro, storico parroco del quartiere.

''L'iniziativa dell'altra sera a Condera nella sua teatralità, volutamente dimostrativa e simbolica - dichiara Emiliano Barbucci, membro del Direttivo Arci e coordinatore di uno dei campi che si svolgono ogni estate nella provincia di Reggio Calabria- dimostra che il lavoro di informazione e diffusione della cultura fatto in questi anni in città ed in provincia da noi e da tutte le altre associazioni impegnate sul fronte del contrasto culturale alla'ndrangheta, non abbia ancora maturato un compiuto processo di liberazione dei cittadini". A Condera – tra molti cittadini consapevoli- c'è anche chi da anni indirizza messaggi. Tanti ne ha ricevuti in questi anni Tiberio Bentivoglio. Alcuni dei quali inquietanti, tutti gravissimi. Ma la sua sete di libertà è più luminosa dei fuochi d'artificio ed il coraggio dimostrato da lui e dalla sua famiglia più forte delle dinamiche territoriali della paura indotta e di quella scelta. Tuttavia nella città dalle mille facce non si fanno solo passi da gambero. Infatti mentre a Condera il cielo si illuminava di mille colori, a piazza Castello si compiva il primo passo verso l'intitolazione del Comando della Polizia Municipale ai vigili urbani Giuseppe Marino e Giuseppe Macheda, nell'ambito dell'iniziativa lanciata da Libera Memoria di Reggio Calabria ed Archivio Stopndrangheta. it. Il primo passo, la prima vera vittoria nel percorso di valorizzazione della memoria delle vittime innocenti. Reggio Calabria ricorderà i suoi vigili giusti. "Cammineremo insieme perché in questo percorso ci crediamo- afferma Davide Grilletto' Presidente dell'Arci di Reggio Calabria- affinché presto sia la volta di segnare la memoria di Demetrio Quattrone,di Giuseppe Valarioti e di tutte le vittime innocenti di 'ndrangheta. Le loro storie e le loro vite non cadranno mai in prescrizione".