Lamberti non ci sta: "San Procopio si inchina solo a religione e leggi di Stato"

lamberticastronuovoeduardoNon si è fatta attendere la risposta del Sindaco di San Procopio, Eduardo Lamberti Castronuovo dopo che il giornalista Michele Inserra su "Il Quotidiano" aveva rivelato come "l'8 luglio scorso, infatti, altre "anomalie religiose" sono state riscontrate nella festa patronale a San Procopio, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro che conta meno di 600 anime".

"San Procopio non ci sta, è un paese che sta risalendo la china e le bugie e gli artefatti non lo fermeranno. La notizia (che non è tale) pubblicata oggi sul quotidiano è destata di ogni fondamento".

"Proprio perché i fatti di Oppido - rivela Lamberti Castronuovo - avevano creato un clima mediatico da strage di Capaci, avevo chiesto al Comandante dei Carabinieri se ci fossero le condizioni per il sereno svolgimento della processione. La risposta è chiara ed inequivocabile, con la presenza del Maresciallo Salsone e del Brigadiere Todaro al mio fianco durante tutto l'evento".

Nessun rilievo sarebbe stato mosso né prima, né dopo. Non solo. Il Sindaco ed Assessore provinciale rivela di aver inviato il giorno dopo una lettera al Colonnnello Falferi e come la processione si fosse svolta come sempre, fermandosi negli stessi posti di sempre "senza inchini di nessun genere".

"In verità - continua - la processione ha allungato il suo percorso per poter giungere alla Casa di riposo appena istituita. E' il caso di far notare all'articolista che gli oboli vengono raccolti da ragazzini di 10 anni che si alternano nel portare, a mò di stendardo, un sacchetto per le offerte dieci metri avanti della processione. E, naturalmente, non sono in grado di richiedere il certificato penale a chi fa ascendere al cielo preghiere per i defunti, siano essi mafiosi o non, accompagnandole con qualche moneta per la Chiesa. Il Paese di San Procopio è un paese di persone che hanno avuto problemi con la giustizia, ma anche di uomini che hanno dato la propria vita per lo Stato come il Brigadiere Fava. San Procopio si inchina solo di fronte alla religione e alle leggi dello Stato, non davanti alla mafia che aborrisce e combatte con la cultura. E come rifiuta la mafia combatte le aggressioni mediatiche".

Per questo è stato convocato un Consiglio Comunale per martedì 15 luglio alle 18 nella piazza antistante il Comune.

"Desta meraviglia a chi scrive la sottolineatura dell'appartenenza al Consiglio Provinciale presieduto da Giuseppe Raffa, e sorge il sospetto che si tratti di manovra strumentale".
Concorde con le affermazioni del Sindaco di San Procopio sarebbe anche il parroco del paesino, Don Domenico Zurzolo.

"Chiamo a raccolta tutti i Sindaci della Provincia, tutte le persone per bene - conclude - che non tollerano di essere indicate per quello che non sono, da giornalisti che accrescono l'odio sociale delle genti contro tutti i calabresi, a intraprendere una rivoluzione culturale, che a San Procopio, come in tutti i paesi della Provincia, si sta facendo, e si continuerà a fare, contro ogni forma di illegalità, mafia. Rivoluzione che vede i Sindaci in prima linea".

letteraLambertiNella lettera inviata al Colonello Falferi, come si vede, Lamberti Castronuovo ringrazia le forze dell'ordine per la preziosa presenza durante la processione e per il lavoro svolto.