Caso Tuccio, dal Ministero la prova che l'assessore sapeva delle parentele ingombranti della compagna

tuccioluigiForse l'ex assessore Luigi Tuccio non è stato troppo sincero. Quando, con veemenza e passione,pur rassegnando le sue dimissioni, ha negato rotondamente di essere a conoscenza dei legami di parentela pesanti della propria compagna, Tuccio mentiva. Lo scrive oggi il Quotidiano di Calabria in un articolo di Giuseppe Baldessarro nel quale si legge: "la prova che l'ex assessore all'Urbanistica Luigi Tuccio sapesse che la cognata Bruna Nocera era sposata con Pasquale Condello junior è contenuta nel decreto con il quale il Ministero dell'Interno Paola Severino dispone il carcere per Nino Imerti, boss detenuto da oltre un ventennio e cognato, a sua volta, di Condello".

In quelle trenta pagine, di cui vengono pubblicati oggi ampi stralici, il Ministero spiega chiaramente come gli Imerti- Condello progettassero di utilizzare Tuccio figlio come "gancio" attraverso cui arrivare al padre, il giudice Luigi Tuccio, per tentare di alleggerire le condizioni carcerarie a cui gli uomini della cosca erano costretti. Nella relazione del Ministro c'è infatti un capitolo dedicato alla "Intenzione di coinvolgere soggetti esterni al circuito giudiziario per ottenere la scarcerazione".

Particolarmente significativa, una delle intercettazioni riportate oggi nel pezzo di Baldessarro. Il 16 settembre del 2010 Nino Imerti e Pasquale Condello sono a colloquio con le rispettive mogli. "I quattro discutono dello stato di gravidanza di Giampiera Nucera, sorella di Bruna, che aveva intrattenuto una relazione con l'avvocato Luigi Tuccio". Un'occasione che Nino Imerti, boss dell'area nord della città dello Stretto, in carcere ormai da un ventennio con una condanna all'ergastolo appena passata in giudicato, sembra non volersi fare sfuggire. Parlando con Bruna Nucera, le chiede " di porgere i propri saluti a Tuccio Luigi – si legge nelle intercettazioni riportate oggi dul Quotidiano della Calabria – aggiungendo di fargli presente che consceva suo padre.. ' che è sempre stata una brava persona.. nei processi.. no ma anche quando faceva i processi.. se poteva aiutare".

Nel prosieguo della conversazione, Imerti si preoccupa di sapere "sa pure che i voti glieli date a .. o non lo sa?". Tuccio – chiarisce il Quotidiano – pur essendo il coordinatore del Pdl cittadino non si è mai direttamente candidato, ma si legge nella relazione del Ministero " appare evidente la compartecipazione di Imerti nell'indirizzare il consenso elettorale a vantaggio del Tuccio, al fine di carpire la disponibilità verso un intervento a proprio favore".