Verso il 25 aprile: l'appello dell'ANPI alla politica

Il 25 aprile 2014, 69° anniversario della Liberazione, e l'appello dell'A.N.P.I di Reggio Calabria: cambiare la politica per cambiare il Paese nel solco dell'antifascismo e della Costituzione

"Siamo di fronte, nel nostro Paese, travagliato da una gravissima crisi economica, a una delicatissima fase politica ed istituzionale, al rischio della dissoluzione delle regole e dei valori che rendono possibile la sopravvivenza dello stato di diritto e della stessa democrazia, ad una caduta senza precedenti dell'etica pubblica, al manifestarsi quasi quotidiano di fenomeni di corruzione. La conseguenza inevitabile di questa deriva è costituita dal venir meno della speranza nella possibilità di cambiamento e da una grave perdita di fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica. Il distacco sempre più preoccupante dei cittadini dalla cosa pubblica va superato, con una politica diversa e dotata di una progettualità che, richiamandosi ai valori della Resistenza, sia al servizio della collettività e del bene comune. Al lavoro, valore fondante della Repubblica, deve essere restituito il suo ruolo, eliminando il contrasto stridente tra i principi costituzionali e la durissima realtà del nostro Paese. Ma bisogna anche restituire a tutti i valori e principi della Costituzione il primato nella vita politica e nella vita quotidiana, privilegiando il rispetto della dignità delle persone e valorizzando una cultura che, partendo dal rinnovamento della scuola, e dalla ricerca, assuma connotati squisitamente innovativi. Quest'anno ricorre il 69° anniversario della Liberazione , che fu il risultato di una straordinaria stagione di lotte e di impegno civile per la democrazia e contro gli orrori della guerra e delle dittature e quindi il ricordo e la riflessione devono farsi più vivi e diffusi affinché la memoria di quegli avvenimenti ci aiuti a comprendere meglio il presente ed a disegnare un futuro migliore. Si tratta di cambiare l'Italia, ma nello stesso anche l'Europa, che deve essere unita, sociale e antifascista. Preoccupano le recrudescenze del neofascismo e del neonazismo e l'avanzata della destra più nera, a partire dalla Francia, ma anche in molti Paesi d'Europa, compresa l'Italia. Questo ci impegna a celebrare il 25 aprile, Festa nazionale della Liberazione, con un particolare vigore, che, esaltando la memoria dei combattenti per la libertà e dei tanti che per essa persero la vita, punti a rafforzare la democrazia ed a garantire la pace. L'unità di tutti i sinceri democratici e antifascisti è lo strumento migliore e più solido per uscire dalla crisi economica, politica e morale e per ricostruire quella democrazia, in Italia e in Europa, che è la più efficace garanzia di libertà, uguaglianza e dignità. Il faro che ci deve guidare, in questo impegno, è la Costituzione, che va difesa da ogni attacco e va finalmente attuata in tutti i suoi aspetti, in modo che i principi su cui si fonda riescano ad assumere piena efficacia, per adeguare la realtà alle esigenze dei cittadini e delle cittadine".