Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), il CSV “Dei Due Mari” e il Liceo Scientifico “E. Fermi” insieme per l’iniziativa “Per il nostro bene comune”

Restare o partire. Non c'è molto da girarci attorno, il dilemma è sempre quello. Non ci sono più le valigie di cartone, certo. E fortunatamente il progresso tecnologico ci fa sentire a casa anche a mille chilometri di distanza. Un po' di coraggio serve, però. La stessa dose richiesta per rimanere, del resto. "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via", ha ricordato la docente Carmela Cutrì prendendo a prestito le parole di Cesare Pavese in "La luna e i falò". Purché queste non diventino un invito alla diserzione ("tanto da questo posto andrò via"), poiché "non esistono luoghi migliori o peggiori; esistono luoghi in cui i cittadini credono, a cui danno valore, per i quali si spendono e si mettono in gioco".

Il richiamo a vivere la propria comunità con passione e responsabilità ha fatto da leitmotiv all'evento "Per il nostro bene comune", realizzato dal Centro Servizi per il Volontariato dei Due Mari e dalle due quarte classi del liceo scientifico "Fermi" di Sant'Eufemia d'Aspromonte in collaborazione con l'amministrazione comunale e le associazioni di volontariato "Agape" di Sant'Eufemia ed "Asproverde" di Sinopoli.

Maria Grazia Manti, responsabile del settore promozione del CSV, ha spiegato la genesi del progetto, abbozzato già in occasione della premiazione della fotografia presentata nella passata edizione del concorso fotografico "Scatti di valore": un albero fiorito accompagnato dal messaggio "Considero valore... far fiorire il presente". È iniziato tutto da quello scatto, hanno spiegato i ragazzi nei loro interventi: uno sguardo fuori dalla finestra e la sensazione di avere anche dei doveri nei confronti del proprio paese, a partire da quello di contribuire ad animare quei potenziali punti di ritrovo che l'incuria rende poco attraenti. Un progetto sviluppato in tre fasi: l'osservazione "con occhi nuovi" della realtà in cui si vive; lo studio di due vicine esperienze di responsabilità sociale e cittadinanza attiva (cooperativa sociale "Felici da matti" e l'associazione di volontariato "Roccella in movimento"); l'incontro a scuola con le il sindaco Domenico Creazzo, sottoposto a un forcing di domande sulle problematiche del territorio.

Proprio la sala consiliare del palazzo municipale ha ospitato l'evento conclusivo, con gli studenti protagonisti assoluti e applauditi quali componenti di una band impeccabile nell'esecuzione dei brani proposti ma soprattutto per le "voci narranti", che hanno raccontato cosa comporta una visione più profonda della realtà e il senso di responsabilità che ne deriva. Un originalissimo diario di bordo fatto di parole e sentimenti, cui il sindaco Creazzo si è richiamato per invitare i giovani a partecipare alla vita della cittadina con passione, coraggio e responsabilità, doti indispensabili per trasformarsi nei "costruttori di bellezza" invocati nel suo intervento dal presidente del Centro Servizi, Mario Nasone.

Ai saluti e ai ringraziamenti del vicepreside Pietro Violi, è seguita l'emozionante descrizione di diciassette parole scelte dai ragazzi alla luce del cammino svolto. Ogni parola un valore, da condividere e da tradurre in azioni concrete, con la collaborazione e l'apporto delle Istituzioni, delle Associazioni e di tutta la comunità.

Valori da disseminare e coltivare. E proprio per evocare questo personale impegno, i ragazzi si sono spostati dal Municipio alla Pineta Comunale, luogo dagli stessi scelto come emblematico bene comune da valorizzare ed in cui poter sperimentare nuove forme di aggregazione. Lì sono stati piantati fiori e "valori" già precedentemente incisi su dei cartelli di legno. Collaborazione, cambiamento, impegno, esperienza, partecipazione, libertà, determinazione, valore, bellezza, fiducia, rispetto, speranza, crescita, unione, passione, diritto, volontà. Diciassette messaggi di cittadinanza disseminati in pineta e consegnati alla propria comunità con l'auspicio che diventino veramente patrimonio di tutti. Un piccolo gesto ma che, come ha sottolineato Giuseppe Pericone, direttore del CSV dei Due Mari, ha comunque mutato la fisionomia della Pineta. Il cambiamento, infatti, come ben hanno compreso i ragazzi, non passa attraverso le grandi eclatanti azioni bensì attraverso i piccoli gesti quotidiani, ancora più incisivi e duraturi quando sono frutto di un pensiero e di un impegno condiviso.