Chiuse le indagini dell'inchiesta "Lupus in fabula" contro la cosca Pesce di Rosarno (RC)

cerreti alessandraI sostituti procuratori della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti (nella foto) e Paolo Sirleo, hanno chiuso le indagini per i soggetti coinvolti nell'inchiesta "Lupus in fabula" e accusate di tentato omicidio aggravato dalle modalita' mafiose e della detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra, tra cui un fucile kalasnikov, una pistola semiautomatica Glock, una pistola automatica uzi, con relativo munizionamento. 

Alcune di queste armi erano state manomesse al fine di aumentarne la potenzialita' offensiva. L'indagine dei pm Cerreti e Sirleo portò al fermo di Biagio Arena, 31 anni; Rosario Rao di 32, Vincenzo Cannata' di 38. I tre erano gia' noti agli inquirenti e avrebbero rapporti di parentela con affiliati alla cosca Pesce. Biagio Arena, in particolare, e' figlio di Domenico Arena, 59 anni, ex latitante, attualmente detenuto e gia' condannato per appartenenza alla cosca Pesce, con sentenza della Corte d'Appello di Reggio Calabria del 22 febbraio scorso, con rito abbreviato, alla pena di 8 anni di reclusione, nell'ambito del processo "All inside". Sia Biagio Arena sia il cugino Rosario Rao, inoltre, sono nipoti del boss detenuto Vincenzo Pesce, 54 anni, detto "U pacciu", esponente di vertice della cosca. detenuto in regime di 41 bis, in quanto gia' condannato dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria il 22 febbraio con rito abbreviato a 16 anni di reclusione, sempre nell'ambito del processo "All inside". Vincenzo Cannata', infine, ha parentele comuni con Saverio Marafioti, 48 anni, indicato come il 'bunkerista' della cosca Pesce, attualmente detenuto nell'ambito del procedimento "Califfo", in corso di svolgimento dinnanzi al tribunale di Palmi e Antonio Pronesti', 46 anni, gia' condannato, con sentenza di patteggiamento, alla pena di un anno e 8 mesi di carcere per aver favorito il reggente della cosca, Francesco Pesce, 35 anni detto "Cicciu Testuni".

Adesso la chiusura delle indagini, prodromica alla richiesta di rinvio a giudizio.