Morte Maria Concetta Cacciola: chiesto il processo per gli avvocati Pisani e Cacciola

pisani cacciolaI sostituti procuratori Giovanni Musarò, Alessandra Cerreti e Giulia Masci hanno chiesto il processo per gli avvocati Gregorio Cacciola e Vittorio Pisani avvocati del foro di Palmi coinvolti, secondo l'accusa, nella morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, deceduta nell'agosto 2011 in seguito all'ingestione di acido muriatico. I pm hanno chiesto il processo anche per per Anna Rosalba Lazzaro, Giuseppe e Michele Cacciola, mamma, fratello e padre di Maria Concetta Cacciola. La donna morirà dopo una vicenda molto complicata, che vedrà la giovane rendere dichiarazioni accusatorie contro la sua famiglia e poi ritrattare.

Ma dietro quelle ritrattazioni vi saranno violenze e angherie di ogni genere.

Lo stabiliscono le sentenze dei Tribunali (quella redatta dalla Corte d'Assise di Palmi, chiamata a decidere sul reato di istigazione al suicidio) proverà adesso a stabilirlo un nuovo processo. L'indagine ha riportato in carcere i genitori di Maria Concetta, Michele Cacciola e Anna Rosalba Lazzaro, nonché il fratello Giuseppe Cacciola. Il dato nuovo (e devastante) sarà però l'arresto dei legali di famiglia, Gregorio Cacciola e Vittorio Pisani: secondo le indagini svolte dai sostituti procuratori della Dda di Reggio Calabria, Giovanni Musarò e Alessandra Cerreti, nonché dal pm di Palmi, Giulia Masci, i due legali avrebbero avuto un ruolo fondamentale in relazione alla ritrattazione (e alla fase che l'ha preceduta) della giovane Maria Concetta. La testimone di giustizia renderà dichiarazioni a partire dal maggio 2011, collegando i propri familiari alla potente cosca dei Bellocco di Rosarno. Morirà poi ad agosto, dopo settimane di violenze fisiche e psicologiche: fatti che porteranno la Corte d'Assise di Palmi a rispedire gli atti in Procura per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza e minaccia per costringere a commettere un reato, ma, soprattutto, omicidio pluriaggravato. Le manovre della famiglia, dunque, sarebbero partite fin da subito con l'obiettivo di stoppare le affermazioni della giovane. E in tal senso si inquadrerebbe il ruolo fondamentale svolto dagli avvocati Gregorio Cacciola e Vittorio Pisani. I genitori di Maria Concetta, infatti, penseranno fin da subito di far scrivere una lettera di ritrattazione alla figlia, accusando i magistrati di pressioni indebite: e qui si sarebbero avvalsi dell'avvocato Cacciola. Nonostante la ritrosia della giovane a rimangiarsi tutto, la famiglia insisterà e si affiderà ai servigi dei legali Cacciola e Pisani. Sarà una microspia nello studio dei legali a far emergere il grave quadro indiziario dei due avvocati, nell'attività di costrizione alla ritrattazione messa in atto nei confronti di Maria Concetta: una ritrattazione finalizzata – è evidente – allo scopo di favorire i Bellocco, tirati in ballo dalle dichiarazioni rese alla Dda: le conversazioni nello studio Cacciola, infatti, dimostreranno, a partire da ottobre 2013 e fino a pochi giorni fa, la contiguità del legale con la 'ndrangheta di Rosarno.

Recentemente, peraltro, la famiglia Pisani è anche stata oggetto di un sequestro preventivo di beni, ad opera della Dda di Reggio Calabria.