Rifiuti, a Reggio la campagna di sensibilizzazione delle associazioni: "Io dico no all'indifferenza"

Un Flash mob e una raccolta firme le prime iniziative di singoli cittadini e associazioni per chiedere con forza di invertire la rotta e di avviare anche nella città di Reggio Calabria un servizio di raccolta differenziata

basato sul porta a porta spinto I colori fanno la differenza. Tanti colori quanti sono i contenitori della raccolta differenziata che nella nostra città stenta a imporsi. Tanta disattenzione e forse anche mancanza di fiducia da parte dei cittadini, ma soprattutto un sistema incompleto che non incentiva i comportamenti corretti e le buone pratiche e non sanziona la mancata differenziazione dei rifiuti. Sul tema ormai, l'esperienza di tante Regioni, Province, Comuni ma anche di produttori, distributori, associazioni e singoli cittadini è più che ventennale, ma la Calabria, (con qualche eccezione virtuosa) e la nostra città in particolare, rimangono al palo, ancorate ad un sistema complessivo di raccolta e gestione inefficace e inefficiente, anzi, di emergenza in emergenza, le proposte e le soluzioni rimangono emergenziali, i cittadini continuano a pagare tasse esose, la città e la regione sono sommerse dai rifiuti e tutto continua a girare attorno alle lobby delle discariche.

In tutti questi mesi i cumuli stratificati hanno assunto quasi l'aspetto di "installazioni", brutte e maleodoranti opere d'arte inamovibili se non attraverso il fuoco, l'ennesimo rogo, che appiccato da chi sa chi, libera uno spazio lasciando nere tracce di se sul selciato e sul marciapiede, diffondendo un fumo nero di veleni e diossine.

Ma il problema vero dei rifiuti nella nostra città e nella nostra regione non è la mancata raccolta, che è piuttosto una conseguenza, bensì l'aver da sempre fondato tutto il sistema su impianti di trattamento meccanico/biologico, incenerimento e discariche, (sulla cui gestione ci sono pagine e pagine delle commissioni di inchiesta e indagini della magistratura, oltre che denunce delle associazioni e dei movimenti ambientalisti), ignorando totalmente la riduzione e relegando la raccolta differenziata ad un ruolo marginale. Manca, infatti, da sempre l'impiantistica a servizio di una gestione dei rifiuti che permetta di recuperare le materie prime, di produrre del buon compost, che potrebbe essere commercializzato e/o utilizzato per attenuare il fenomeno della desertificazione e della perdita di fertilità dei terreni nonché di salvaguardare il territorio e la salute dei cittadini.

"L'assuefazione a cui assistiamo non può trasformare una situazione vergognosa in "normalità". Il cittadini non possono continuare a subire in silenzio. Rivendichiamo il diritto all'indignazione e, con i colori della differenziata, diciamo NO all' Indifferenza. Dalla Corrireggio e dalle tante realtà associative seriamente impegnate in città, dalle cooperative sociali da anni costrette a continui "equilibrismi", da gruppi di operatori sensibili e impegnati, così come da tanti singoli cittadini informati e consapevoli, chiediamo con forza un sostanziale cambiamento di passo. Lo chiediamo ai cittadini ma soprattutto alle Istituzioni che devono mettere in campo meccanismi ormai rodati e sperimentati dai tanti comuni ricicloni che permettono di conseguire risultati tangibili e di ridare fiducia ai cittadini: raccolta differenziata con il porta a porta spinto, eliminazione dei cassonetti stradali, impiantistica a servizio della raccolta differenziata, tariffe rapportate alla raccolta del solo tal quale (il rifiuto indifferenziato), un sistema di premialità e sanzioni, un numero adeguato di isole ecologiche ben organizzate, raccolte specifiche e capillari per esercizi commerciali e grandi utenze... e così via. Anche a Reggio Calabria si può. Basta scrollarsi di dosso l'assuefazione e l'indifferenza. Rivendichiamo il nostro diritto di civiltà" dicono le associazioni.