Traffico di droga tra Locride e Catania: l'operazione "Bitter Fruit" svela legami tra le ndrine

polizianewÈ stata denominata "Bitter Fruit" l'operazione che ha fatto scattare le manette per 17 persone che trafficavano droga dalla Locride a Catania. Delle persone coinvolte, una è riuscita a sfuggire all'arresto: si tratta di un calabrese residente a Roma, da dove, secondo l'accusa, gestiva le spedizioni di stupefacenti dalla Locride a Catania tramite
due corrieri, Pasquale Catanzariti e Francesco Mediatì.

Gli investigatori hanno appurato un sistema fondato su una sorta di "patto" tra un gruppo di pusher legati al clan catanese Bonaccorso "Carateddi" e due 'ndrine calabresi di Locri e Platì per rifornire il mercato catanese della droga.

Se il "calabrese trapiantato a Roma" sarebbe stato il capo delle ndrine calabresi, il capo del gruppo catanese sarebbe, per l'accusa, Giovanni Mirabella detto "Johnny", che curava i rapporti con il suo pari al di là dello Stretto.

La merce in arrivo dalla Calabria veniva venduta in particolare le piazze di San Cristoforo e San Giovanni Galermo da due gruppi catanesi, entrambi coinvolti nello spaccio: uno dei gruppi si occupava di controllare e coordinare le attività principali, mentre il secondo raccoglieva le "ordinazioni" e riscuoteva il denaro.

Durante l'indagine, avviata nell'aprile del 2010, fino al giugno 2011, erano state intercettate e sequestrate due partite di droga: il 22 ottobre del 2010 oltre un chilo e 600 grammi di cocaina e 200 grammi di marijuana in casa di Claudio Giuseppe Scalia e il 29 gennaio del 2011 due chili di cocaina nell'auto di Francesco Mediatì fermato al casello autostradale di San Gregorio in arrivo a Catania con una Peugeot 206.

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