di Claudio Cordova - Non è la decisione della Commissione Straordinaria di Reggio Calabria – che le ha affidato la raccolta dei rifiuti per 180 giorni – a parlare per la prima volta ai reggini della società A.V.R. Spa. Il nome della società capitolina, infatti, emerge già nelle carte dell'indagine "Xenopolis", condotta dalla Dda di Reggio Calabria contro la filiera di imprenditori che, in un modo o nell'altro, avrebbe fatto riferimento alla potente cosca Alvaro di Sinopoli.
L'A.V.R. appare in quelle carte, senza che comunque venga rilevata dagli inquirenti qualsivoglia fattispecie di reato in capo ad alcuno dei soggetti presenti nella società.
Sono i fatti che riguardano l'imprenditore Domenico Laurendi a portare alla società A.V.R.. Laurendi è considerato un personaggio assai importante per i rapporti della cosca con il mondo delle Istituzioni. Il meccanismo sarebbe quello del "tesseramento", attraverso il quale il politico locale avrebbe richiesto all'imprenditore di fornirgli una "dote" di tessere di partito, in maniera da poter avere un peso specifico maggiore per essere scelto tra i candidati alle elezioni. Come "ricompensa" l'imprenditore avrebbe ricevuto quindi diversi appalti pubblici, tra cui, il più significativo, quello riguardante la manutenzione triennale dell'intera rete viaria provinciale di circa 200 chilometri.
L'A.V.R. è una società costituita nel 1966 a Roma e ha per oggetto sociale, tra l'altro, la "costruzione, gestione, ristrutturazione, e demolizione di edifici, strade, autostrade, aeroporti e ferrovie, comprese le opere connesse ed accessorie; lavori stradali e autostradali in genere, etc.". La sua proprietà risulta divisa tra la Galileo Srl e Claudio e Pietro Nardecchia.
Nelle carte dell'indagine "Xenopolis", infatti, vi sono diverse conversazioni intercettate che testimonierebbero, a detta degli inquirenti, "la sussistenza di collegamenti tra la A.V.R. s.p.a e LAURENDI Domenico e che in sostanza questi era riuscito ad aggiudicarsi i lavori in esame dalla A.V.R. aggiudicataria del contratto in Global Service". L'appalto è quello riguardante la pulizia e la manutenzione della zona tirrenica della Provincia di Reggio Calabria. Il Global Service si sostanzia nell'esternalizzazione, da parte di enti ed aziende pubbliche, dei processi manutentivi del patrimonio immobiliare, individuando i propri obiettivi strategici di gestione patrimoniale.
I pm antimafia valorizzeranno in particolare alcune conversazioni tra Domenico Laurendi e il geometra Francesco Antonio Purrone, originario di Gioia Tauro, referente dell'AVR per i lavori sulla tirrenica. Ma stando alle carte della Dda, Laurendi avrà alcuni contatti anche con l'ingegnere Massimiliano Patruno, presente nell'organigramma delllImpresa "AVR s.p.a." quale "Specialista Strade". Patruno riferirà che nei giorni immediatamente successivi alla conversazione, quest'ultimo avrebbe dovuto effettuare, unitamente al geometra Purrone, una serie di sopralluoghi sulle strade di sua competenza, in modo da censire i lavori necessari, iniziando sin da subito a "tappare le buche".
La replica della Provincia arriverà, ma nelle carte d'indagine gli inquirenti sono perentori: "Dal contenuto di numerose conversazioni, telefoniche e tra presenti, intercettate nei mesi successivi nei confronti di Domenico Laurendi, è apparso chiaro come questi, in effetti, si sia aggiudicato - per il tramite del subappalto della società "A.V.R. spa" aggiudicataria del contratto in Global Service unitamente alle altre ditte appartenenti al RTI - i lavori di pulizia e manutenzione della zona tirrenica della Provincia di Reggio Calabria.
Laurendi, peraltro, si sarebbe mosso ancor prima dell'aggiudicazione del bando da parte della Global Service: gli inquirenti documenteranno alcune manovre circa due settimane prima rispetto alla vittoria dell'AVR. Rapporti che - va detto - salvo le figure menzionate (Purrone e Patruno, peraltro non indagati) non andranno mai a coinvolgere i vertici della società.
Per questo ora, con l'ordinanza n°86 del 31 ottobre scorso, la Commissione Straordinaria di Reggio Calabria ha proceduto all'affidamento provvisorio del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti alla società capitolina AVR Spa che avverrà non oltre il 16 novembre prossimo. Un affidamento provvisorio: sei mesi, con un costo per l'Ente di 10 milioni di euro.
Una decisione – quella dei commissari – che arriva a pochi giorni dalla grande protesta organizzata dai sindacati proprio con riferimento alla posizione della Leonia, società mista infiltrata dalla cosca Fontana negli anni del "Modello Reggio".
Una procedura che ha già suscitato alcune grosse perplessità. Con una lunga nota, il coordinamento provinciale di Libera si è scagliato contro quella che viene percepita – a tutti gli effetti – come una procedura di affidamento diretto per la qualifica di "contingibile e urgente" dato all'ordinanza. La società dovrà garantire il mantenimento dei livelli occupazionali: nelle intenzioni della Commissione Straordinaria c'è quella di fornire il tempo necessario per la realizzazione di una società in house, dopo le vicissitudini giudiziarie della Leonia.
L'AVR finirà il proprio affidamento provvisorio finirà a metà del 2013.
Quando la città, con ogni probabilità sarà già in piena campagna elettorale. E secondo qualcuno la politica farà carte false per mettere il cappello sull'eventuale proroga dell'accordo...