Un Piano Strutturale operativo per il risanamento di Reggio Calabria: l’intervento del prof. Alberto Ziparo al Laboratorio Patto Civico

Nel mese di luglio il prof. Alberto Ziparo, docente di Tecnica e Pianificazione Urbanistica dell'Università di Firenze, è stato nuovamente invitato dal Laboratorio politico Patto Civico per discutere, introdotto dal candidato sindaco Maria Laura Tortorella, sull'attuale situazione dell'urbanistica reggina e su una possibile visione strategica di riqualificazione urbana.

Il Piano Strutturale della città di Reggio Calabria ha avuto un iter di approvazione molto lungo e travagliato, iniziato circa vent'anni fa e che dovrebbe concludersi entro l'anno. Il "quadro conoscitivo" del Piano, che riporta informazioni di tipo qualitativo e quantitativo, ha rilevato come in città sia già stato costruito più del doppio del necessario, in gran parte fuori norma. Ciò conferma, come indicato anche dai dati ISTAT, che a Reggio Calabria c'è un eccessivo esubero nel rapporto tra numero di abitanti e patrimonio abitativo necessario, che resta pertanto in gran parte vuoto o non utilizzato: a fronte di 18 milioni di metri cubi sufficienti, ne sono stati costruiti circa 50 milioni.

Obiettivo del Piano Strutturale è il risanamento del territorio, ma al momento non presenta gli strumenti programmatici e progettuali necessari ed in assenza dell'approvazione definitiva, se venisse adottato, scatterebbero le clausole di salvaguardia. A differenza del Piano Regolatore, che norma metricamente e per zone la possibilità d'uso dei vari spazi, il Piano Strutturale è più complesso perché deve programmare il risanamento ambientale del territorio e il suo futuro sviluppo sostenibile. A tal fine si deve tener conto della vocazione paesaggistica, ambientale, turistica e culturale della città, e puntare - secondo il docente - alla valorizzazione dei beni immateriali del territorio più che al settore terziario.

La visione della città, infatti, non è data solo dai disegni tecnici: non si può ignorare la sua collocazione sullo Stretto; la centralità all'interno dell'area del Mediterraneo; le peculiarità dell'intera area metropolitana, con le sue fiumare e l'Aspromonte, e una serie di quartieri interni importanti che sono stati antiche comunità. Occorre sia una visione programmatica d'insieme, che per ciascuno dei micro-scenari presenti, delineando anche quali sono i soggetti portatori di interessi e le regole da seguire, perché non è più possibile riprendere il consumo di suolo e un modello di sviluppo indiscriminato e degradante. La distruzione degli ecosistemi ambientali ha anche conseguenze di tipo epidemiologico.

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Con il prof. Ziparo si è discusso, infine, di nuovi scenari di mobilità sostenibile e di eco-smart-city, in cui strategica è la mobilità dolce, prima pedonale e poi ciclabile e un sistema di trasporti collettivi anche elettrici che limitino il traffico dei mezzi privati.

Temi di particolare importanza per il Lp – PC.