[FOTOGALLERY] "Black Lives Matter": centinaia in ginocchio a Reggio per George Floyd e per i diritti civili

reggio black lives matterdi Walter Alberio - Otto minuti e quarantasei secondi. Tanto è 'bastato' a un agente di polizia per soffocare, con un ginocchio piantato sul collo, George Floyd. L'ennesimo uso sconsiderato della forza contro un cittadino statunitense afroamericano, l'ennesima vittima di un sistema che da troppo tempo produce morte e soprusi negli Usa, in strada come in un'aula di tribunale, ma anche disparità e disuguaglianza sociale.

Dall'era del democratico Clinton, quella del "Three strikes law" e delle incarcerazioni di massa per reati minori, a quella Trump del "Law and Order". Negli ultimi 30 anni, l'America non ha smesso di trattare le minoranze come un problema e non sono mancati gravi episodi di razzismo (il cinema sta restituendo alla nostra memoria, in questi ultimi anni, storie dolorosissime). Anzi, sulla promessa di maggiore sicurezza e di ordine pubblico è stato costruito un meccanismo tale da riempire le carceri di emarginati e 'forza lavoro' (una interpretazione inquietante del XIII emendamento). "Fanno la guerra nelle strade e in Medio Oriente / Invece di fare la guerra alla povertà" cantava il rapper e attivista Tupac Shakur in "Changes", descrivendo la condizione della comunità nera e del ghetto in quel decennio. Lo stesso Clinton e la moglie Hillary, prima di essere sconfitta dal tycoon repubblicano alle presidenziali del 2016, ammetteranno di aver sbagliato.

Ecco che, in queste settimane, le piazze di tutto il mondo – da Minneapolis a Roma - si sono riempite per chiedere giustizia per George Floyd e per tante altre vittime, come Breonna Taylor. Una mobilitazione per tutti loro e una mobilitazione anche per i diritti civili, spesso considerati dai parlamenti, compreso quello italiano, non urgenti perché "ci sono altri problemi" o faccende scomode da maneggiare in funzione di un sempre effimero consenso elettorale.

--banner--

{gallery}black lives matter 600{/gallery}

L'onda è arrivata anche Reggio Calabria. Centinaia di persone, perlopiù giovanissimi, si sono riunite questa sera a Piazza Italia, davanti alle sedi istituzionali della città.

All'iniziativa organizzata da Potere al Popolo Reggio Calabria, C.S.C. Nuvola Rossa e Co.S.Mi. (Comitato Solidarietà Migranti) hanno aderito realtà associative, culturali e politico-sindacali della città: USB, Non Una di Meno, Reggio Bene Comune, FLC-CGIL, FGC, Proteo Fare Sapere, Associazione Culturale Magnolia, Action Aid, Associazione La Cosa Pubblica, UDI, Immezcla, ANPI, Collettivo "La Strada", ARCI - Reggio Calabria, Libera Reggio Calabria, Reggio Calabria Pride, Comitato Arcigay "I due Mari" Reggio Calabria e Laboratorio Patto Civico.

Tutti in piazza contro il razzismo, le disuguaglianze e l'ingiustizia sociale. Per dire "Black Lives Matter", le vite dei neri contano. "Black Lives Matter" a San Ferdinando e nella Piana di Gioia Tauro, dove continuano ad esistere tendopoli e ghetti. "Black Lives Matter" anche nei campi, dove i braccianti continuano ad essere invisibili e ad essere sfruttati. A San Calogero, nel vibonese, dove due anni fa è stato ucciso il sindacalista Soumaila Sacko, e nel Mediterraneo, cimitero per tanti migranti: "Black Lives Matter".

"Gli africani non hanno scelto di abbracciare il mondo, ma è il mondo che è venuto in Africa", è stato detto in un altro intervento. "Spero che il movimento iniziato in America possa diffondersi ovunque, per dare forza al messaggio di umanità. Il problema sono gli ignoranti, non chi ha un colore della pelle differente". 

Sui cartelloni degli studenti (decine di giovani sono arrivate in piazza nel corso della manifestazione), il volto di Martin Luther King, la frase "I can't breathe", pronunciata da Floyd prima di morire, e quelle contro razzismo e xenofobia. Nella loro mente, l'idea e la speranza di una società migliore.

"Non abbiamo portato nessun male in Italia", ha detto nel suo intervento uno dei manifestanti. "Ogni uomo ha bisogno di stare bene e io sono cittadino della Terra e vado ovunque mi sento bene. Ogni giorno 'non riesco a respirare', perché raccolgo odio e razzismo. Questo può fare diventare una persona cattiva, ma non nasco cattivo e non ho scelto di nascere nero. Siamo tutti uguali". 

Simbolicamente, sono stati osservati 8 minuti e 46 secondi di silenzio. In ginocchio, nella stessa posa del giocatore di football Colin Kaepernick, perché la vita delle persone e i diritti civili contano.